Settimana ancora condizionata dalla caldo coda di questa lunga estate. Nei giorni in cui non ho potuto correre al mattino presto é stato davvero molto complicato allenarsi. Il grafico del carico qui sotto evidenzia la mancanza di ritmi prossimi alla velocità specifica. Per ora non é un grosso problema. Potrebbe diventarlo se (come suggeriscono le previsioni) non ci sarà una svolta più fresca.

-8

Ecco il dettaglio giornaliero:
Lunedì: la nebbiolina delle 6 di mattina preannuncia una giornata afosa. Preferisco portare a casa i 10 km di medio al mattino piuttosto di sfiancarmi al caldo di mezzogiorno. Al mattino quindi faccio 10 Km di corsa lenta e poi 10 Km di corsa media (3’54″/Km). A pranzo esco per una corsa lenta che con queste condizioni meteo risulta molto molto difficile (4’21″/Km di media).

Martedì: ho in programma un 10x1Km. L’ideale sarebbe farlo in pista ma temo il caldo della pausa pranzo. L’allenamento di per se é molto lungo e se mi fermo sotto la fontana dopo ogni prova rischio di percere troppo tempo in pausa pranzo. Decido di affrontarlo quindi al mattino, consapevole di non essere in grado di sviluppare una grande velocità a quell’ora. Dopo 6 prove piuttosto buone ho una gran sete e molto caldo (tanta afa stamattina). Mi fermo alla fontana bevo acqua e faccio un minuto di stretching. Riparto, ma consapevole di fare fatica a riprendere velocità faccio 2 Km lenti, poi tre ripetute, una nuova breve pausa prima dell’ultima. Concludo le 10 prove da 1Km con la media di 3’35″/Km, che al mattino può andare bene.

Mercoledì: ho le gambe ancora molto pesanti per l’allenamento di ieri. Le sento molto molto calde. Mi sveglio presto e comincio a pensare a come piazzare nei giorni rimanenti della settimana il lungo di 30 km, per il quale non vorrei perdere tempo dal lavoro, e l’interval training da 6x(2Km + 1Km) che non vorrei fare al caldo. Capisco che sarebbe ottimale fare il lungo questa mattina, col rischio che la stanchezza non me lo faccia portare a termine. Parto un minuto prima delle 6, é ancora buio. Scelgo un percorso che un tempo era sede abituale diegli allenamenti, molto rilassante e in mezzo al verde. Un po’ alla volta le gameb si sciolgono e dal km 10 sento di correre bene, finalmente. Al km 16 sono in vista dell’aereoporto di Tessera e mi guardo da vicino un po’ di partenze, poi mi giro e finalmente ho un po’ di brezza a favore. Ho una sete micidiale. Nella mia mente mi sembra di ricordare molte fontane lungo il percorso che però in realtà non ci sono. La speranza di trovarle viene sempre delusa, tranne un punto in cui sono sicurissimo. Infatti la trovo, al km 24. Mi fermo e bevo avidamente, rinfrescandomi dalla testa ai piedi sotto il potente getto. Riprendo confortato e rinfrescato, ma con tanta acqua in pancia che sento sobbalzare. E’ molto dura arrivare a ai fatidici 30 km … tengo duro e con sorpresa mi accorgo di non avere rallentato più di tanto, anche se la voglia di fermarsi era tanta.

Giovedì: corsa lenta con 30°C. La gamba é buona ma con questo sole non si vede l’ora di ficcarsi sitto una doccia.

Venerdì: ho a disposizione solo la pausa pranzo, niente corsa mattutina. Il cliam é veramente impossibile. Tento lo stesso l’interval training in programma, riducenso le distanze e inserendo qualche pausa acqua in più. Dopo le prime tre serie di coppie di 400m alternate a 3’30″/Km e 4’/Km cedo e dopo un’abbondante bevuta me ne torno a casa. Appena 10 km totali, ma non ne posso proprio più.

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