Domenica 7 maggio ho corso la seconda edizione della Bibione Half Marathon. Una corsa bella, ben organizzata, su un percorso molto panoramico. E’ una mezza impegnativa, da affrontare con un po’ di riserva, sia per il rischio afa che c’è in maggio, sia per le difficoltà che si concentrano soprattutto nei primi e ultimi 5 km. Anche il post gara é molto piacevole, grazie alla spiaggia e ai locali aperti. Per avere un’idea del percorso suggerisco questo splendido video girato durante questa manifestazione.

Perchè Bibione

Il 18 aprile ho ricevuto gli esiti dell’elettrocardiogramma dinamico (Holter) e ho fatto l’ecocolordoppler al cuore e ai tronchi sovraortici (carotide e altre arterie del collo). Non si é trovata nessuna evidenza di aritmie, fibrillazione ft00001255_150_batriale o forame ovale pervio, le cause più classiche di ischemie che chiamano in causa il cuore. Gli esami del sangue avevano già scagionato problemi alla coagulazione, ipertensione, colesterolo, ecc. Non si é trovata una spiegazione probabile a quello che mi é successo. Le possibilità non smentite dai fatti sono la disidratazione o una infezione che può aver scombussolato il sistema immunitario.

Non é rassicurante ignorare la causa di un evento così traumatico. Tuttavia ho la “certezza” che non é stata la corsa e che posso continuare a correre. Non mi sembra poco …

Ho cercato subito una mezza maratona, volevo solo spillare un pettorale e provare a correre meglio che potevo. Chissà se potevo tornare a correre forte come prima! Mi son promesso che al minimo segnale di problemi mi sarei fermato. Volevo solo vivere il bello di una gara dopo aver temuto di non farne più.

La prima scelta era Padova, ma era veramente molft00001255_15_bto vicina e ormai avevo preso altri impegni. Ho scartato l’uscita di gruppo con la mia squadra a Trieste. Sicuramente sarebbe stata una bellissima esperienza però non mi sarei sentito completamente libero di mollare o di ritirarmi se qualcosa non andava. Così la scelta é caduta su Bibione. Il percorso non velocissimo e panoramico mi avrebbe aiutato a non dare troppo peso al cronometro. Non ho detto a nessuno che avevo intenzione di correre a Bibione (tranne a quelle che me lo hanno chiesto esplicitamente 😀 ).

La Gara

Bello il riscaldamento lungo la spiaggia. Mi sono attardato fin troppo e sono arrivato in griglia quando ormai era affollata, così sono partito a una decina di metri dallo striscione, pagando circa 6 secondi. Ho impiegato circa 1 km per farmi strada e avere spazio. Dopo 3 km ho completato la rimonta e mi sono messo alle spalle di un ragazzo di Dobbiaco che aveva un ottimo passo. La frequenza cardiaca era regolare, la cadenza sempre poco sopra 180 passi per minuto. Tutto filava liscio. Verso il km 6 un atleta che ci precedeva sembrava a portata di mano e provo ad accelerare (cerchio azzurro nel grafico). Il mio compagno di corsa perde qualche metro, poi però capisco che non sto guadagnando e quindi torniamo a fare gruppo e a darci cambi regolari

bibioneFin quasi al km 12 proseguiamo con un passo da 3’35″/Km (rettangolo rosso). Dal grafico seguente si nota che dal km 6 il vento (brezza o poco più) da contrario diventa favorevole, facilitando la mia ambizione di rimonta.

2017-temperatura-correttaPoco prima del km 12 la temperatura é cominciata ad aumentare. Abbiamo svoltato in una rotatoria e siamo usciti dalla cittadina verso la campagna. Ricordo di aver rallentato per lasciare un cambio al mio compagno di avventura. Cominciavo a sentire la stanchezza. C’è stato un momento di calma che é durato qualche km, poi abbiamo ft00001255_9_bmesso in mirino un atleta in difficoltà e la keniana che era seconda tra le donne. Il ritmo é aumentato proprio quando é cominciato lo sterrato con molte buche e molte pozzanghere profonde. Ho comiciato a perdere metri dal ragazzo altotesino che ha raggiunto la keniana. La linea curva mostra l’aumento della frequenza cardiaca dovuto a questo cambio di condotta di gara. Il ritimo non é aumentato per le difficolta del percorso, la temperatura e la stanchezza. Devo dire che gli ultimi 4-5 Km sono stati duri, ma ero comunque abbastanza in controllo.. Al km 20 raggiungo la keniana che non tiene la mia scia. Si rifà sotto gli ultimi 100. Mi faccio un po’ in disparte e la lascio passare il traguardo prima di me, come é giusto che sia. Se ne accorge anche lo speaker che mi da del “cavaliere” …

ft00001255_4Termino in 1h17’21” al 17esimo posto, ottavo italiano e secondo della mia categoria di quarantenni. Senza la folla della partenza e il siparietto finale forse potevo ambire al simbolico 1h16’59”. Ma il tempo oggi contava solo per la statistica. Oggi l’importante era dimostrare a me stesso che potevo ancora correre con impegno raccogliendo piccole soddisfazioni personali. Di sicuro non sono quello di prima. Devo fare i conti con piccoli fastidi e malesseri che questo trauma mi ha lasciato, ma posso ancora divertirmi a correre. Questa é la notizia più bella di questa giornata. 😀

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