Percorso

Alla vigilia mi preoccupavo del tratto finale. Dieci lunghi chilometri quasi tutti sterrati con qualche centinaio di metri di stretti e tortuosi pontili di legno. Non ho potuto assaggiare queste difficoltà perchè ci sono arrivato già cotto. Ammetto che questa parte del percorso é molto bella se non ci si preoccupa del cronometro. Generalmente sono amante dei lunghi rettilinei in zona industriale, però in questo caso la scenografia é talmente bella che approvo la scelta. I primi 6 Km in centro città sono impegnativi. Secondo me si sottovaluta l’influenza che hanno nel resto della gara. Sono le solite vie che si percorrono con La Mezza di Treviso ad ottobre e con la Corritreviso di Giugno. Saliscendi, sanpietrini, curve, marciapiedi … Seguono 25 Km pianeggianti su strade abbastanza ampie. Si attraversano dei centri che ho trovato abbastanza popolati di spettatori. Solo un cavalcavia mi é sembrato difficile, quello dell’autostrada. C’è stato qualche altro ponte o sottopasso ma niente di impegnativo. L’anno scorso c’erano più saliscendi. Come detto non ho potuto saggiare le difficoltà del tratto finale. Vale di più l’impressione che ebbi nelle due ricognizioni fatte su questo tratto le settimane precedenti. Cioè stimo che alla mia andatura faccia perdere circa 5″ al Km. Gli ultimi 500 metri sono esaltanti. Mi piace molto l’ingresso in Prato.

Condizioni ambientali

Il clima ha rappresentato una difficoltà prevista ma a cui praticamente tutti non erano ancora pronti. Già lo scorso fine settimana era stato molto caldo, ma in settimana il clima si era rinfrescato parecchio. Domenica sono tornati amcora 20°C. Ho sentito anche un vento discreto durante i 10 Km prima della mezza, ma niente di esagerato. Alle 9:30, nella griglia di partenza si stava già bene in canottiera

Condizioni fisiche

Stavo benissimo quella mattina, come anche nei giorni precedenti. Forse avevo dormito troppo poco alla notte, mi sono svegliato spesso. Per il resto sentivo le anche libere e mobili, la pancia vuota e le gabe leggere. Non avevo niente di cui lamentarmi.

Analisi della mia gara

E’ molto interessante confrontare la prestazione di quest’anno con quella dello scorso. Il mio stato di forma era pressochè identico. come si vede dal grafico, già dopo 2 Km ero ben oltre i 160 bpm della frequenza cardiaca. Un livello di guardia se oltrepassato in fase iniziale. Per altri 10 Km mantengo uno sforzo di qualche battito più elevato rispetto al 2018. Ci poteva stare, avrei pagato nel finale, ma poteva restare in un contesto di gara “al limite“. dopo il cavalcavia del km 12 mi avvicnino al gruppetto e incremento lo sforzo per raggiungerli e riparami dal vento. A questo punto (rettangolo blu) é evidente come spenda da 5 a 10 bpm in più rispetto allo scorso anno. Corro 15 Km con frequenza cardiaca prossima a170 bpm, praticamente sopra la soglia anaerobica che avevo calcolato. Possibile che non me ne sia accorto? Me n’ero accorto, ma stavo ancora bene, tutto sommato. La mente riesce sempre a trovare prove a supporto della volontà. Giustificavo il tutto pensando di essere in crescendo di forma. Confidavo in un miracolo.

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In blu i dati della Trevisomarathon 2018.  In rosso i dati della Trevisomarathon 2019. Dall’alto in basso: frequenza cardiaca, cadenza, passo.

Dal Km 25 la derivanegativa della velocità mi porta sopra i 4’/Km. Ho tenuto duro fino al ristoro del Km 30 dove ho bevuto camminando e ho allungato qualche secondo i muscoli della catena posteriore. Quello che é successo dopo non vale un gran che. Ho camminato ancora per qualche breve tratto, soprattutto ai ristori, poi, dopo essere entrato nel comune di treviso (a -2 Km) mi sono dato un po’ di coraggio e mi sono rimesso a spingere per quello che avevo.

A completamento del confronto effettuato con lo scorso anno, nella tabella di seguito ho riportato la velocità media nei 4 blocchi da 10 km circa della maratona e la percentuale rispetto alla velocità di Soglia AnAerobica calcolata con il test di Conconi. Quest’anno ho corso la prima mezza maratona quasi al 95% della SAN. Anche se avessi tenuto le percentuali dello scorso anno avrei certamente avuto più difficoltà nel finale, visto il clima.

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In conclusione, il delitto perfetto é iniziato con una partenza veloce sui saliscendi iniziali, quando ero fresco e l’euforia del transito in città mi ha messo le ali, sfinendo le mie energie e disidratandomi. E’ continuato con il tira e molla col gruppetto che mi precedeva: andavano troppo forte per restare comodo in pancia, troppo piano per lasciarli andare del tutto. Infine quando il sole si é alzato non avevo più armi per difendermi.

Visti i fatti, credo che fosse fondata l’impressione che avevo di poter valere un miunto in meno del tempo dello scorso anno. Sicuramente non avevo nelle gambe un tempone.

Statistiche

Ho terminato la mia 30esima maratona in 2h53’53”, due secondi in meno in real time. 32esima posizione, 20esimo italiano e ottavo SM40. E’ la mia undicesima prestazione di sempre. Torno sopra le 2h50′ dopo 5 anni e 8 maratone, costantemente corse con un tempo inferiore. Il 2 marzo 2014, infatti, corsi in 2h50’26”. Per trovare una prestazione peggiore bisogna andare alla Venicemarathon del 2012, corsa in 2h55’26” sotto alla bufera. Per me allora fu comunque personale. Sono a 13 maratone corse con un tempo inferiore alle 3 ore. Mai superati i 180 minuti negli ultimi 8 anni. Con questa maratona il crono medio delle mie ultime 13 maratone si alza a 2h48’47”.

Come sono andati gli altri

Ho provato a capire come hanno gestito la gara i primi 36 arrivati. Mi risultano solo 2 ritirati tra i primi 40 ai 10 Km, ma potrei sbagliarmi. Contendo alla prima donna, la kenyana Nancy Meto, il primato del peggior split tra la prima e la seconda metà gara: quasi 9 minuti e mezzo per entrambi. Posso supporre che anche lei abbia camminato qualche tratto. In media i primi 36 hanno corso la seconda metà gara più lentamente di 3’21” rispetto alla prima. Fanno eccezzione in 4. Anche il vincitore ci é andato vicino, possiamo considerarlo tra coloro che hanno gestito nel modo migliore la prestazione. Nella tabella di seguito, gli intermedi evidenziati in verde sono quelli più veloci del mio, quindi quelli che sono transitati prima di me. Con intermedi di colore bianco, invece, sono coloro i quali mi hanno superato. Ho evidenziato con contorno in grassetto coloro che appartenevano al mio gruppetto iniziale o che comunque erano a tiro d’occhio. A parte Dante Tognotto che ha fatto quasi sempre gara a se qualche decina di metri avanti il gruppo (davvero in gamba!), tutti gli altri hanno pagato più della media nella seconda parte. Hanno concluso la seconda metà gara con 5, 7 e 18 (!) minuti in più rispetto alla prima metà. Non trovo almeno un paio di persone nel gruppo… forse c’era qualche abusivo? Purtroppo la mancanza di foto non risolve il mio dubbio.

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Infine, qualche foto

Di admin

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