Non sono mai riuscito a capire cosa condiziona la prestazione in allenamento del lunedì. Tante o poche ore di sonno, svago o noia, alla fine le sensazioni del lunedì sono sempre una sorpresa. Oggi avevo programmato un medio da 10 km. Volevo che si risvegliasse il fisico in vista della portata principale della settimana, le ripetute in salita. Spesso mi capita infatti di non essere reattivo il lunedì, di essere intorpidito, svogliato e bloccato. Senza una regola però o indizi che al mattino mi facciano capire che è un lunedì no.
Così dopo i primi 5 km, non riuscivo più a trattenermi e mi sono lasciato andare sotto la soglia dei 4:15 che mi ero imposto. Con rumorosa protesta del Garmin che continuava a cinguettare il suo “Rallenta!”. L’andatura che mi veniva spontanea era attorno ai 4′ al km, con punte a 3’40”. Un po’ troppo per un medio il giorno prima di un allenamento pesante. Il morale, se non i muscoli, ci guadagna.
Dopo due giorni di nebbia e “pioggia orrizontale” (hai presente quando puoi anche avere l’ombrello ma tanto ti bagni lo stesso? questa è la pioggia orizzontale …) vedere la mia ombra tenuamente disegnata sull’asfalto fa piacere. Non era certamente una mattinata serena, ma l’odore di acacia faceva pensare all’operosità delle api e ai boschi di montagna.