Mi presento a Treviso l’intenzione di correre con sotanza al ritmo di 4’/Km. Sono consapevole di valere 1h24′. Ma quello che vorrei da questa gara é recuperare la fiducia e la capacità di gestirmi. Vorrei controllare la mia prestazione, senza risparmiarmi ma neanche senza andare in affanno. La giornata é splendida e perfetta: sole, cielo sereno e aria fresca, con una leggera brezza.

Passaggio in Piazza dei Signori

Durante il riscaldamento mi sento abbastanza in forma, anche se avverto un po’ di stanchezza che deriva da una settimana che nonostante un po’ di scarico é stata di allenamento. Mi sento un po’ arruginito e faccio un po’ di fatica a correre agile. Quando sono fermo il ginocchio mi da fastidio. In corsa no. Spero regga e non accumuli problemi per i prossimi giorni.

Il distanziamento alla partenza, frutto delle norme anti covid, é una gran bella cosa. A parte i motivi sanitari, si riesce a respiare meglio, a fare qualche movimento per sciogliere le gambe nei minuti prima dello start. Dovrebbe essere una abitudine da mantenere in futuro. La partenza é puntuale alle 9:30, io parto cercando il mio ritmo. Alle spalle ho i pacer dell’ora e 25 che “mi spingono”. Sono partiti molto forte. Non volendo farmi inglobare nella massa che gira loro attorno, anch’io faccio i primi 2 km un pelo più veloce del previsto. Corro coperto, sempre dietro le spalle di qualcuno. Per un po’ sto dietro ad un solo atleta, in altri momenti siamo di più, ma sempre in fila indiana. Il km 5 é il primo sopra i 4’/Km, ma credo ci sia un problema di ricezione del segnale nelle curve dentro il parco di Sant’Artemio.

Ponte Dante

Lasciamo le strade più grandi della città per una bellissima stradina di campagna che gira attorno al parco dello Storga e ci porta a Carbonera. Corro impegnato ma con discreta facilità. Non sono mai in affanno. Ho provato a seguire un atleta che ci aveva sorpassato e proseguiva con una velocità maggiore, ma ho preferito mollarlo. Al km 10 c’è un rallentamento generale. ci dissetiamo, uno parte con un buon ritmo, lo seguo e poi seguono tutti gli altri. Transitati per Silea mi porto per la prima volta davanti al gruppo, visto che il ritmo stava nuovamente calando. Anche il km 13 risulta lento, anche se mi sembrava di tenere uno sforzo elevato.

Chissà se fra qualche anno ci chiederanno come mai portavamo la mascherina

Troverò ancora qualcuno che mi accompagna per qualche km, poi attorno al 15esimo decido di mollare chi mi precede e comincio l’ultima parte in solitaria. Riesco a tenere un buon ritmo per la prima parte della restera. In questa fase supero e sono superato, c’è poca tattica, ogno da quello che ha in quel momento. Dal km 18 il garmin mi segnala 2 km molto lenti. Sicuramente ero molto affaticato, ma credo di poter dire che il segnale non fosse un gran che preciso, si vede dal tracciato sulla mappa e dal fatto che alla fine “mancavano” circa 100 metri al mio orologio. Dovrei abbuonarmi circa una ventina di secondi, in gran parte su quest’ultimo tratto. Corro il tratto cittadino al massimo delle mie possibilità, per cercare di scendere sottot l’1h24′. Riesco a riprendere la terza donna classificata, che mi aveva sorpassato all’uscita della restera con lo sprint degli ultimi 400 metri. Quando ho risparmiato le gambe mi viene sempre bene, ho guadagnato 2 o 3 posizioni.

Risultato finale: 1h23’39” (real time 1h23’35”). 50° classificato assoluto, 7° di categoria SM45.

Concludo con la 50esima posizione, settimo della mia categoria d’età. sono molto soddisfatto della performance. Un mese fa non c’avrei scommesso. Credo di essere sulla strada giusta, per la prossima primavera spero di tornare a ritmi vicini al pre-pandemia. Prima é importante chiudere bene la maratona. Anch’essa sarà una gara di passaggio. L’obiettivo delle tre ore é difficile ma possibile. In ogni caso dovrà essere conquistato senza troppi rischi, perchè non sarà una gara da tutto per tutto.

La distribuzione dello sforzo é stata abbastanza uniforme. Il calo nei due km prima del finale é parzialmente giustificato da errori di GPS e dal terreno non ottimale.
La cadenza é stata sempre sopra i 180 ppm. Ho toccato i minimi nel km finale (saliscendi e sanpietrini) ad evidenziare che quando sono stanco se devo cercare la velocità allungo la falcata invece della frequenza. Il bilanciamento del tempo di contatto é leggermente a favore della gamba destra, che resta più tempo a terra. Probabilmente perchè essendo più forte viene sfruttata di più. Nella corsa lenta il bilanciamento di solito é quasi perfettamente pari, quando accelero favorisce la destra. Per i primi 10 km avevo un bilanciamento quasi da corsa lenta. Ero in ottimo assetto. Ho cominciato a “sbilanciarmi” man mano che aumentava la stanchezza. Da notare che il maggior sbilanciamento (attorno al km 15) é avvenuto nel periodo che ho cominciato ad essere solo e durante un rifornimento.

Il percorso é molto bello. Per lunghi tratti é veloce. Ci sono 4 sottopassaggi poco ripidi. Nel finale ci sono dei tratti sterrati e in città del pavè, però fa parte della bellezza della gara. Sia oggi che l’ultima volta che vi ho corso (5 anni fa, stesso tracciato) i tempi sono stati più veloci di quanto mi aspettavo. La gara é organizzata bene, la zona di partenza permette un giusto equilibrio tra l’essere in città e avere gli spazi adeguati per 1500 persone.

Di admin

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