A Paese (Tv) c’è un cielo grigio, improvvise folate di vento e un freddo di stagione. Niente estate di San Martino. Il fatto che non piova, come previsto dal meteo basta per darmi il buon umore. Le condizioni climatiche sarebbero quasi ottimali se non ci fosse il vento. Se per strada riuscissi a stare coperto in un gruppetto, sarebbe un gran vantaggio.

Il complesso che ospita la partenza è enorme e garantisce spogliatoi al coperto, stradine per il riscaldamento e bagni senza coda. L’organizzazione è ottima. Il pacco gara pure: mi sono iscritto con 8 euro per tornarmene con una maglietta di cotone, una bottiglia di prosecco, tre ciclamini in un cesto di vimini. Mi scaldo con qualche allungo. La gamba va che è una meraviglia. I dentini della bambina stanotte han deciso di starsene tranquilli e quindi son riuscito a dormire per bene. Mi sento sciolto e riposato. Mi perdo in chiaccVenicemarathon 2009hiere prima della partenza e quando mi avvicino sono già tutti ammassati nelle prime posizioni. Parto con l’ambizione di restare il più possibile vicino ai 4 minuti al Km. Magari tenendo le caviglie di un mio compagno di squadra.

Lui però è più abile alla partenza e riesce a sgattaiolare nelle prime posizioni. Sono costretto a salire sui marciapiedi, a fare slalom e allunghi per guadagnare posizioni. Al primo km nonostante il cronometro segni 3’45” (con partenza da fermo) vedo il mio compagno di squadra irragiungibile e decido di non forzare e lasciare andare la gamba. Faccio altri due Km abbondantemente sotto i 4 minuti. Meglio cambiare ritmo. Arrotondo la falcata fino a quando il respiro si regolarizza. Un paio di Km di sterrato battuto ma un po’ scivoloso consiglia di non esagerare. Al km 4 mi supera ilGrigio, respiro affannato, corsa di potenza in spinta. Son parecchi che corrono in questo modo. Sembra sempre che debbano schiattare invece tengono duro fino alla fine. Lo avrò quasi sempre 50 metri avanti. Dopo di lui mi raggiunge un ragazzo dell’atletica Montebelluna (ilBlu) e un altro paio di atleti. Spero di riuscire a fare un gruppetto per viaggiare sui 4 minuti, ma i due mollano. IlBlu mi da il cambio, quasi non riesco a stargli dietro. Lo tengo a 2 metri, poi sfruttando traiettorie migliori mi rifaccio sotto. Recupero bene lo sforzo fatto quand’ero solo e al km 9 riesco a dargli il cambio.

Causa la distrazione di un volontario ho un’incertezza sulla direzione in una curva, ilBlu mi segue nella traiettoria sbagliata, segno che anche lui non è molto fresco. Perdo solo qualche secondo. Al km 10 vedo sul cronometro un passaggio a quasi 40′ netti. Bevo un po’ di sali, ma mi fanno male al fegato. Capita sempre più spesso di non sopportare liquidi quando piove. Ristoro bandito anche in questa gara, quindi. Ci troviamo in un lungo rettilineo contro vento. Provo a cercare un cambio senza successo. Avverto un leggero dolore all’esterno del polpaccio destro. Durerà poco, per fortuna, forse un po’ di tensione muscolare. Dopo un paio di cambi ci raggiungono ilNero e ilGiallo. Ci accodiamo. Grazie al loro spunto raggiungiamo un paio di atleti. Poi ilNero scoppia.

Mi sembra di aver recuperato e ritrovato una buona gamba. Per completare l’opera di recupero ci sarebbero un altro paio di atleti a 20 metri. Parto in progressione deciso a riprenderli, ma il gruppo non mi segue. Vedo in lontananza il mio compagno di squadra che raggiungo al km 15 perchè si ferma a bere. Non riesco, però a tenere il suo ritmo appena riparte. Intanto dietro ilBlu resta a 10 metri, non molla. IlGiallo ha preso il treno di uno veramente in gamba. Mi raggiungono poco dopo e se ne vanno. Troppo forte per me. Pago per qualche km lo sforzo fatto nei due km di allungo. Forse ho un po’ esagerato, visto anche come si sono comportati quelli che erano con me: si sono staccati per poi riprendermi.

Nel lungo rettilineo verso Castagnole mi rendo conto che il mio compagno di squadra, a venti metri, resta nel mirino. Lo riprendo al km 18 poco dopo il tornantino, molto fastidioso, che interrompe il ritmo. Più il suo del mio. Accelero decisamente per questi ultimi tre km e sfruttando le traiettorie lo supero. Chissà perchè sono pochi a scegliere le traiettorie più vantaggiose. Intanto, ilBlu si è staccato. Vado a tutta, respiro a pieni polmoni. Entrati in centro, vicino alla chiesetta di San Luca sento riavvicinarsi il mio compagno di squadra. Ha decisamente una marcia in più, non riesco ad attaccarmi, lo lascio andare. Solo allo sprint degli ultimi cento metri guadagno qualcosa e limito il distacco a soli 2 secondi. Il risultato cronometrico è ottimo: 1h 24′ 7″. Mi sono divertito, ero in forma e ho dato tutto per tutti gli 85 minuti, senza problemi fisici o cali di rendimento. Davvero gran bella corsa!

E’ la prima mezza maratona in pianura che corro seriamente. Gran bella specialità, più adatta della maratona agli allenamenti che posso fare. C’è meno matematica, più coinvolgimento emotivo, più tecnica. Da prevedere nuovamente nel programma del prossimo anno.

Di Abro

Lascia un commento