Sono sempre stato dell’opinione che un corridore di lunghe distanze non dovesse fare soste nel suo allenamento. Un’ora di allenamento doveva essere un’ora di corsa. Fermarsi qualche secondo per un incrocio trafficato o per fare la pipì era una eventualità fastidiosa che lassciava un’onta sulla traccia caricata su Strava. Ora non solo aiuto i vecchietti ad attraversare gli incroci trafficati (é successo un mesetto fa, sul serio!) ma conosco diversi punti in cui posso contribuire all’irrigazione della campagna trevigiana in traquillità.

Il preconcetto che “il maratoneta non si deve fermare in allenamento” era stato rafforzato da Orlando Pizzolato, che in un qualche suo testo diceva che il recupero tra le ripetute per un maratoneta non deve mai essere fatto camminando o da fermi. Il fatto di avere spesso i minuti contati per allenarsi, tra impegni di lavoro e di famiglia mi hanno spinto sfruttare ogni minuto. Ho sempre esagerato perfino nel riscaldamento.

Mi accorgo che sto portando avanti un processo di superamento di questo bias che dura da molto tempo e che credo sia esploso nelle ultime settimane. Il processo é iniziato anni fa quando mi sono reso conto che non si potevano fare andature senza riscaldamento. Ho superato il blocco che mi faceva considerare “indegno” mettere in pausa il Garmin prima della fine dell’allenamento. Poi ho cominciato ad inserire i Circui Trainning, intervallando la corsa con esercizi di potenziamento. Inizialmente non fermavo il cronometro e mi tenevo le medie da 6’/Km, poi ho deciso di tenere fuori dal cronometro il tempo degli esercizi.

Dopo la maratona di marzo ho cercato di aumentare la velocità di punta. Il modo migliore per farlo era cercare di correre alla velocità di punta per brevi distanze. Se recupero correndo, però, non riesco a farne tante, perchè non si recupera del tutto. Camminando e respirando a fondo si ritorna in uno stato accettabile per poter erogare una velocità massimale. Appena è arrivato il caldo ho usato questo stratagemma per allenare anche la velocità di soglia. Oggi ho corso un totale di 10 km ad un passo inferiore di 4’/Km. Non sarei mai riuscito a completare quel volume sotto il sole senza interrompermi ogni 2 km per 2′.

Bisogna tenere sempre in mente l’obiettivo. Se è la velocità bisogna correre veloce e mettermi nelle condizioni di poter correre a quella velocità. Se l’obiettino non é fare 10 km con 30° devo mettermi nelle condizioni di correre alla velocità di 10 km, evitando stress inutili, come il caldo.

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