Ho corso la maratona di Padova una volta sola, nel 2006, a trent’anni. Si chiamava maratona di Sant’Antonio e partiva da Vedelago (TV). A quei tempi non mi allenavo, mi mancava il tempo. Correvo le maratone perchè mi piaceva vivere l’esperienza. Avevo da poco lasciato il calcio. Quella domenica fu molto calda. Lungo il percorso ricordo un termometro nell’insegna di una farmacia che segnalava 30°C. Sono andato in crisi molto presto e ho camminato per lunghi tratti, arrivando poco prima delle 5 ore. L’anno successivo riuscii a scendere per la prima volta sotto le 4 ore. Ero molto orgoglioso di ciò. Anche nel 2005 ero iscritto alla maratona di Padova. Mentre scendevo in città il sabato precedente per prendere il pettorale, l’auto ha avuto dei problemi meccanici. Ho lasciato perdere, non sono neanche partito e non ho ritirato il pacco gara.

Questi precedenti negativi non sono il motivo principale per cui questo appuntamento é sempre stato fuori dal mio interesse. Tutto dipende dal fatto che é organizzato in una domenica vicina al 25 aprile. Spesso le scuole sono chiuse per il ponte tra le festività e quindi sono impegnato con la famiglia. Quest’anno invece si fa ponte con la domenica successiva, quindi ho la domenica libera e vacanza nella settimana post maratona: cosa chiedere di più?

Puma Deviate Nitro 2. Correrò la maratona con queste scarpe. Le ho rodate per appena 30 km. Avrei voluto usare le NB Propel, ma la tomaia rovinata su entrambi i piedi le rendono inaffidabili.

Ho vissuto a Padova per quasi 8 anni, da studente e da lavoratore. La conosco e mi piace. Sono legato a molti luoghi da emozioni molto forti e da esperienze che mi hanno cambiato. Ho un ricordo vivo del rumore della bicicletta che corre sui ciotoli delle vie porticate. Pedalavo veloce con una bici scassata. Il viso e le mani ghiacciavano al freddo, mentre dentro il giubbotto sudavo per lo sforzo. I momenti più belli erano i giri in centro a comprare un libro o un cd come premio dopo un esame. Spero che il percorso passi per qualche mia zona preferita. Non mi é chiarissimo il tracciato, lo lascio libero di sorprendermi.

Sarà la mia 36esima maratona. Mi preparo ad una esperienza emozionante e per me significativa. Ci arrivo preparato e fiducioso. Il meteo mi ha fatto un gran regalo liberandomi dal pericolo più temuto: il caldo. Mi propongo 3 obiettivi, in ordine di difficoltà e quindi di soddisfazione:

  • Obiettivo A: tempo inferiore a 2h58’00”. Mi sono preparato per questo ritmo gara, con l’aiuto di un tecnico esperto. Non posso negare che questo non sia l’obiettivo.
  • Obiettivo B: tempo inferiore a 3h05’00”. Mantengo un buon passo ma qualcosa va storto. 5′ si possono perdere per qualche problema. Rimane comunque un passo medio inferiore al mio lento.
  • Obiettivo C: tempo inferiore a 3h10’10”. Un po’ di crisi, ma comunque porto a casa un miglioramento e ripeto il ritmo corso in allenamento il 2 aprile.

Un tempo superiore a tutto ciò non sarebbe soddisfacente.

Il piano. Questa sarà una maratona abbastanza partecipata rispetto alle ultime che ho corso. Ci saranno i pacer delle 3 ore. Alla mezza dei Dogi, lo scorso marzo ne ho aprofittato quasi per tutta la gara. Ho visto i benefici che si possono avere portando pazienza nella prima metà. Vorrei farmi trasportare dal gruppo almeno fino a 30 km. Purchè ciò non limiti la possibilità di bere ai rifornimenti o crei pericolo di cadute. La seconda parte sarà leggermente controvento e probabilmente uscirà il caldo. Ci sarà da soffrire, per questo vorrei arrivarci con tante energie.

A parte gli obiettivi cronometrici, quello a cui più tengo é fare pace con la maratona. Per tutto il 2023 ci ho litigato, ho sempre avuto una crisi. Vorrei che non si ripetesse più. Ho preso le misure alle altre distanze, mi manca solo la Regina.

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