Prima di partire
Nel pregara é tutto ottimale. Probabilmente il migliore di sempre. Mi sveglio alle 5:30 circa, mi rigiro un po’ nel letto e quando mi sono stufato parto verso Conegliano. La sera prima ho cenato con una bella insalatona e del pane. Al mattino faccio colazione con tanta frutta, 3-4 biscotti secchi e tanto caffè. In barba alle teorie del carbo loading. Al mettino pesavo 61.8 Kg. Discreto, ma a dicembre avevo una forma migliore.

Percorso e clima
Il percorso si é rivelato più difficile del previsto. Era nota la difficoltà dell’ultimo km e il leggero avvallamento attorno al km 10, con relativa salita finale. Non erano in conto i sottopassi e i cavalcavia. Francamente non ricordo quanti (4, 5, 6?). Abbiamo trovato anche più tratti con salite brevi ma decise, oltre alla boa del km 9, quanto basta per rompere in più occassioni il ritmo e costringere ad un rilancio. La temperatura era compresa tra 10 e 12 °C. Ottima. Quando c’era il sole forse era appena un po’ caldo. Non ho dati per il vento, tuttavia mi é sembrato di avvertirlo più volte.

La gara
Per 30 km ho tenuto una andatura piuttosto costante di 3’47″/Km. I km più lenti hanno sempre una giustificazione:

  • km 3: salita verso la rotatoria
  • km 5: ristoro
  • km 9: incrocio con i top runner
  • km 15: sottopasso o cavalcavia della ferrovia
  • km 16: salita dall’argine verso SS13
  • km 24-26: ristoro, cavalcavia e terreno difficile (oltre al fatto che mi preoccupa il livello del cardio)

Ho corso sempre davanti, tranne un breve tratto all’inizio e 1-2 km attorno al km 10.

Dal km 30 al 35 perdo 10″ al km, pur restando in testa al gruppetto. Non mi sento in crisi, ma sento di non riuscire più a spingere come prima. La media é un onesto 3’58″/Km e la frequenza cardiaca sembra tornare entro i livelli di guardia, ma ormai la frittata é fatta. Reggo ancora i km 36 e 37, poi il 38 e 39 con cavalcavia rallento fino a quasi 4’20″/Km. Mi é fatale la salita con curva a gomito che mi butta in un lungo rettilineo. Dal km 39.7 cammino per circa 400 metri. Appena superato il 40esimo riprendo con una andatura di 4’20″/Km circa, senza sforzarmi più di tanto. Posso stimare che la camminata mi ha fatto perdere circa 1’20” rispetto ad una andatura di 4’20″/Km che ho tenuto prima e dopo. Quindi il mio crono avrebbe potuto essere attorno a 2h45′ netti, se avessi stretto i denti. Circa 20″ più lento del mio personale.

L’analisi
Posso dividere la gara in tre fasi.

Trevisomarathon 1.3 06-03-2016, Passo

La prima fase dura 15 km. La gestione é ottima. La seconda va dal km 16 al 29esimo. E’ la fase di deriva. Non mi accorgo che sto spendendo troppo per tenere il ritmo desiderato. Ho rotto l’equilibrio. Col senno di poi sarebbe stata una buona idea perdere 3-4″ al Km e posizionarsi a 3’50″/Km. Dal km 31 al 39 c’è la fase di crisi. Comincio a rallentare e la frequenza cardiaca si abbassa. Segno che ormai c’è poco da spendere.

Penso che ci sia da rivedere anche qualche dettaglio nella preparazione. Metto sotto accusa i troppi km fatti a ritmo troppo veloce. Il corpo si abitua ad usare il glicogeno invece dei grassi. Questa preparazione deovrebbe essere fatta solo in una fase iniziale. 20 giorni prima della gara avevo fatto 30 km alla media di 3’45”. Perchè in gara non ho saputo fare meglio nonostante il periodo di scarico? Dovrò capirlo prima dell’estate.

I tempi dei primi 6 tratti da 5 km sono molto simili: 19’00”, 18’54”-57″-52″-56″-57″

Confronto con Venicemarthon 2015

 Le due gare (in blu Venezia, 26/10/2015) sono molto simili. In autunno, però forzai un po’ di più a metà gara, cominciando a pagare già prima dei 30 km.

In rosso: Trevisomarathon del 06/03/2016 In blu: Venicemarathon del 26/10/2015
In rosso: Trevisomarathon del 06/03/2016
In blu: Venicemarathon del 26/10/2015

Confronto con Trevisomarthon 2015

Ci sono differenze ben più marcate, invece, con la Trevisomarathon dello scorso anno (in blu in figura), che rimane la mia migliore maratona. Nei primi 15 km lo sforzo é stato molto simile e nonostante ciò quest’anno ho guadagnato circa 50″. Dal km 15 al 25 ho tenuto in media 5 bpm in più aumentando di poco il vantaggio: 65″. Tratto identico tra il km 25 e 30. Poi le differenze cominciano a farsi molto significative.tv-tvInsomma, sembra che mi sia giocato il personale nel tratto tra il 15simo e 25 esimo km. La partenza non era stata tanto male, avrei dovuto continuare così.

Confronto con allenamento di 30 Km  a ritmo gara

Il 17 febbraio 2016 feci 30 km a ritmo gara (3’45″/Km), in blu nel grafico. Ricordo che ero molto stanco, quindi é giustificabile la frequenza cardiaca più bassa

tv-cmDifficile trarre informazioni, ci sono situazioni molto differenti tra le due corse. Tuttavia non mi sembra che i 20 giorni dopo quell’allenamento mi abbiano dato molto in più. Anche su questo c’è da riflettere.

Di admin

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