Doveva essere la settimana della decisione e ho deciso. Dopo la corsa di lunedì e un’altra visita (questa volta dal mio osteopata di fiducia), si é resa necessaria una ulteriore settimana di terapia e riposo assoluto. Mercoledì prossimo, se sarò completamente guarito, potrò riprendere a correre. Quel giorno mancheranno 20 giorni alla maratona. Rispettando la progressione dei carichi, senza rischiare di farmi di nuovo male, potrei pensare di far 25-30 Km al massimo. Al limite potrei affrontarla come un allenamento di lungo lento, ma in ogni caso non la sentirei come una esperienza positiva. Ne vale la pena? Per me no. Salto il giro, torno l’anno prossimo.

Nutro un senso di “sacralità” per questi eventi così importanti. L’idea di partecipare senza l’adrenalina della sfida personale, senza la consapevolezza di poter mettere a frutto un lavoro di qualche mese, mi sembra inutile e irrispettosa. Sarà una settimana pesante da affrontare, già lo so, ma il dispiacere di non correrla non sarà pari al dispiacere di correrla in pessime condizioni.

Quindi, con il sorriso in faccia e fiducia nel futuro, passo l’iscrizione al 2019 e comincio a pormi obiettivi nuovi. La stagione invernale non é compromessa, ci sono ancora delle gare interessanti. La mia preoccupazione principale in questo momento é la completa guarigione. Ad una certa età, dopo 30 maratoine, é necessario pensare a risparmiare quello che di sano si ha ancora a disposizione. Meglio un PB in meno e un anno in più di attività.

Martedì mattina mi sono svegliato verso le 4 e sentivo il ginocchio caldo e dolente. Il pomeriggio precedente avevo corso 13 Km a ritmo lento, dopo una settimana di riposo. Non era affatto un buon segnale. Non sono più riuscito a dormire. Ho cominciato a ruminare pensieri e a digerire l’idea che non avrei corso a Venezia. Una digestione pesante che mi ha tolto il sonno. Ho pensato a come riprogrammare la ripresa delle attività dopo il nuovo riposo. Scegliere una maratona tra novembre e dicembre? Oppure puntare sulla mezza? E i cross? Meglio evitarli con un ginocchio in disordine?

Per mettere fine a questi pensieri mi sono alzato con l’idea di valutare la mia condizione dopo essermi scaldato un po’. Ho corso 20′ e poi eseguito qualche allungamento ed esercizi core. Era il primo allenamento con clima invernale. Tre strati di maglie. Finalmente un clima favorevole. Ho corso così bene che stavo quasi per rivedere la mia decisione. Il dolore era sopportabile in fin dei conti.

La visita dall’osteopata, però, mi ha messo di fronte all’evidenza. Mi era impossibile la completa estensione della gamba per un dolore moltoforte. Sono bastati 5′ di manipolazione di qualche muscolo della coscia (credo vasto mediale) che il menisco si é “riposizionato” correttamente e il dolre era completamente sparito. Ero incredulo di non sentire più dolore e di riuscire a distendere la gamba fino a fine corsa. Mi sembrava di aver assistito ad una magia. I problemi però non erano finiti qui. Per difendermi da quel dolore durante la corsa e la camminata hoimpegnato di più il quadricipite, che quindi tendeva ad accorciarsi. In effetti non riuscivo a fare stretching su questo muscolo perchè mi faceva male anche la flessione della gamba. Il quadricipite in difficoltà tirava su la rotula, che lavorava male e ha infiammato, oltre al menisco, altre strutture tendinee. Il versamento del liquido ha complicato la situazione.

Abbiamo programmato una settimana di terapia laser per l’infiammazione e ancora un po’ di manipolazione al vasto mediale, al gracile e al poplite (che dolore!!) per dare sollievo all’articolazione. Mi sento in buone mani. Mi hanno dato come compiti per casa l’allungamento dei muscoli della gamba e coscia, con esercizi che non creino pressione alla rotula.

In questi giorni é un piacere stendersi al sole per fare stretching. Faccio una quindicina di esercizi in modo profondo e progressivo, ripetendo più di una volta quelli più importanti. Ci impiego più di mezz’ora. Ci vuole tempo anche per lo stretching se lo si vuole fare bene.

Dallo spogliatoio al prato cammino senza fretta. Non faccio nemmeno esercizi core per non mettere tensione al ginocchio. In questo momento evito qualsiasi tipo di attività che possa confliggere con la guarigione del ginocchio, nuoto compreso. Non mi interessa perdere il tono muscolare, tornerà presto quando sarò abbastanza in salute da riprendere gli allenamenti.

Dopo 4 giorni di laser e manipolazioni il ginocchio si é sgonfiato quasi completamente ma resta ancora un piccolo fastidio nella zona anteromediale. L’osteopata sperava di affrontare il w-e senza fastidi, non é completamente soddisfatto. Questo é l’unico fattore che mi tiene ancora un pochino sulle spine. Per dare un po’ di sollievo al ginocchio in questi tre giorni senza trattamenti, mi hanno applicato il fisio-tape al vasto mediale e alla rotula. Proviamo anche questa esperienza 😀

Ho notato una cosa che mi ha abbastanza sorpreso: non sto aumentando di peso (almeno per ora). Non ho la fame omicida di dolci che spesso mi assale alla sera. Penso che dipenda dal fatto che non sono affaticato dagli allenamenti, non sto recuperando da una maratona e non in uno stato di appagamento mentale dopo qualche soddisfazione o delusione sportiva. Sono a livello base, sulla linea di galleggiamento. Ci vuole sempre impegno per evitare le tentazioni, ma non devo farmi violenza per evitare di mangiare 4 panini con la nutella dopo cena. Quando corro 30 Km al giorno queste cose capitano, anche se mangio abbondantemente durante il giorno. Questo mi fa pensare alle strategie di alimentazione quando riprenderò ad alleanarmi duramente. Sarebbe produttivo evitare ancora la fame selvaggia, magari anticipandola con maggiori quantità di cibi e zuccheri più salutari, tipo la frutta. La teoria la sapevo, si sente molto in giro, ma ora che ho sperimentato le differenze, spero sarò più motivato per metterla in pratica.

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