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La Mythomarathon mi ha lasciato in condizione abbastanza buona. Mi sono messo alla ricerca di una gara per sfruttarla. Sarebbe un peccato non avere un tempo ufficiale in un periodo in cui corro sempre bene, come nei mesi di novembre e dicembre. Purtroppo non ci sono molte gare in questo periodo nel raggio di un’ora di auto da dove abito.

In ogni caso, dopo una settimana di recupero, mi sono rimesso al lavoro. Ho cercato di affinare la forza e la velocità che trascuro da molto tempo. Ho fatto un ciclo di 3 settimane che iniziavano tutte con un Circuit Training. Dopo un buon riscaldamento e una ventina di minuti di andature alternavo 200 metri di corsa impegnata (ma non veloce) con 4 esercizi: box jump, split squat jump, saltelli sul posto a gambe tese, balzi in estensione a piè pari. Dopo il quarto esercizio correvo un giro di 600 metri a velocità media prima di 2′ di recupero da fermo. 4 serie ad ogni allenamento. Ho notato dei miglioramenti importanti nella forza dei piedi e dei flessori della coscia.

Il secondo allenamento impegnativo della settimana era un po’ vario. Ho corso un test sui 10 Km in 38’25”. Questo risultato mi ha convinto che valeva la pena correre una gara. La seconda settimana ho corso un test di 7′ a tutta velocità. Una cruva del percorso mi ha impedito di arrivare a 2000 metri tondi tondi, ma in pratica questo obiettivo é stato raggiunto. Nella second asettimana ho aggiunto anche un lavoro in soglia con un 6x2Km a 3’56″/Km di media.

Infine alla terza settimana ho sfruttato una giornata di festività per un collinare di 30 Km. Sono salito per circa 500 m di dislivello. L’impegno é stato importante e penso fruttuoso. Sono riuscito a recuperare abbastanza per correre un 6x1Km a 3’36″/Km di media dopo qualche giorno. Questo risultato é abbastanza promettente perchè é il migliore da 4 anni.

Nel frattempo ho notato che la “10 di Malo”, una gara da 10 km era stata omologata ed inserita nel calendario Fidal. Lo scorso anno non lo era. Ho deciso di puntare a questa, che cadeva in una domenica favorevole, invece della mezza di Palmanova, che sarebbe stata più scomoda.

Mi resta quindi la settimana in corso, in cui vorrei ridurre leggermente i chilometri e sfruttare 2 allenamenti di preparazione. Il primo, corso ieri: un interval training di 15 volte i 400 metri forte (3’37″/Km) e 400 lenti (4’34″/Km). Non ero brillante come volevo, ma non era una gran giornata.

Il secondo vorrei farlo giovedì. Si tratta di un 4x2Km in cui vorrei tenere una andatura vicina a 3’50″/Km, per prendere confidenza con il tempo fatto in pista questa primavera e cercare di migliorarlo in gara. Vorrei correre queste ripetute con un certo margine, per replicare queste sensazioni nella prima metà di gara.

Di una cosa sono sicuro. Non riuscirò a correre la gara con le Adidas Adios 6, che per più di un anno mi hanno accompagnato nelle gare più veloci (pista compresa). E’ una ottima scarpa, che mi é durata per 700 km. Ultimamente la sentivo un po’ scarica, ma avevo consumato l’avampiede fino a far comparire la piastra di plastica sottostante. Non era più sicuro correre in queste condizioni. Come accade per tutte le mie scarpe, i miei alluci avevano sfondato la parte mediale della tomaia, ma questo non aveva pregiudicato la tenuta della scarpa e non é il motivo del suo pensionamento. L’analisi del consumo delle suole confermano la leggera supinazione del sinistro, la leggera pronazione del destro e un appoggio di mesopiede. Il tallone é poco consumato. La punta di scarpa si consuma sempre molto per la fase di spinta.

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Di admin

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