La lista dei pretendenti è lunga e il ritiro di Martin Lel, non si farà sentire particolarmente. In due hanno tempi inferiori alle 2 ore e 6 minuti: James Kwambai (2:04:27), Jaouad Gharib (2:05:27). Il primo, molto giovane, potrebbe essere in un periodo di forma calante dopo un’ottima prova nella sua vera specialità, la mezza maratona, 7 settimane fa. Stesso discorso per Makau, altro keniano che da poco ha fatto il secondo tempo di sempre nei 21 Km. Il secondo, 37 anni, che in sole 12 maratone in carriera è arrivato tra i primi 4 per 9 volte, difficilmente sbaglia un colpo.

Il brasiliano Gomes dos Santos è uno specialista di New York, ma non ha personali di altissimo livello. Un avvio prudente della gara potrebbe lasciarlo in gioco.

Cheruiyot è uno dei nomi importanti. Il buon quinto posto ai mondiali di agosto, però non è un buon segno per lui, che solitamente dopo 10 settimane da una buona prestazione, non è in gran forma.

La speranza degli statunitensi si chiama Ryan Hall, un giovane biondo che ha fatto un ottimo 2:06:17, 25esima prestazione di sempre. Sulla carta a NY è la quinta forza.

E gli italiani? Quest’anno la presenza italiana non è particolarmente importante. Migidio Bourifa, bergamasco di origine marocchina, 40 anni, è il più titolato.  Quest’anno ha vinto a Treviso in 2h14, conquistando anche il titolo di campione italiano. Non scende sotto 2:10 da anni. La sua partecipazione assomiglia di più ad un premio alla carriera.

Chi seguirà la telecronaca in TV non potrà ascoltare il commento tecnico di Orlando Pizzolato, che 25 anni dopo la sua prima vittoria riparte in mezzo al gruppo. In gara per la solidarietà anche Alberto Cova, olimpionico diecimilista degli anni ’80.

Un grande inboccallupo agli amici di Cornuda, che per festeggiare i 20 anni del loro gruppo si sono regalati un viaggio negli states. Divertitevi!

Di Abro

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