La gara di domenica si sta avvicinando quatta quatta. Il recente, piccolo infortunio alla schiena, le previsioni di pioggia e l’ultima settimana con pochi Km e molte occasioni di festa mi hanno fatto perdere la tensione per la gara e guadagnare un kiletto. Spero solo di non avere problemi fisici e di potermi esprimere al meglio. Ho solo un obiettivo, non così a portata di mano: fare un altro 1h19′, per cancellare il tempo di Mirano, ottenuto su un percorso di almeno 100m più corto. Il tracciato di domenica dovrebbe essere più scorrevole e quindi compensare un po’ i 100 metri di differenza. Tuttavia pioggia e vento potrebbero essere d’ostacolo. Non dovrei correre il rischio di trovarmi da solo per lunghi tratti. L’importante è trovare un treno che va al mio ritmo. Per questo sarà necessario partire davanti e fare i primi Km abbastanza veloci. Questa è una accortezza che spesso non ho usato. In maratona la compagnia non è sempre vantaggiosa, almeno per me. Nella mezza invece può essere importante. Mi è capitato almeno un paio di volte di avere un gruppo 100 metri avanti e di non riuscire a guadagnare e nemmeno a perdere terreno. In questi casi lo sforzo extra iniziale viene compensato dal fatto di poter stare coperto per diversi Km.

Mai come in questa occasione la scelta delle scarpe è stata così in dubbio. Ho due paia di scarpe molto leggere. Le ottime Adidas Adizero Rocket, che però sono piuttosto esauste e hanno sempre avuto problemi di aderenza sul bagnato. Le Asics Hyperspeed, ottime anch’esse, ma che mi massacrano i piedi. Le scarpe super leggere sono le prime indiziate per i problemi alla schiena e al tallone destro.

Per questo motivo rientrano tra le candidate anche le Diadora Samurai III, con cui ho portato a termine con grande soddisfazione la maratona della Castellana. Mi porterei in giro un paio di etti in più, ma dovrei guadagnare in comodità e aderenza sul bagnato. Deciderò prima della gara, magari provandole entrambe in base a: umidità del suolo, stato della schiena e caviglia ed infine la prima impressione sulla forma e sulla motivazione.

Di Abro

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