Venerdì ho fatto uno degli allenamenti più duri che ricordi. Avevo a disposizione quasi tutta la mattinata per un improvviso “vuoto di impegni”. Non sono ancora in grado di reggere un lunghissimo, quindi ho pensato di “affaticarmi” un po’ nuotando. Alle 6:30 ero in acqua per “scaldarmi” con 70 vasche quasi tutte a stile libero. Non ho tirato particolarmente per non condizionare la corsa successiva. Ho fatto una pausa di due ore, durante la quale mi sono alimentato. Alle 9:30 sono uscito in una giornata soleggiata, fredda (2-6°C) e asciutta. Il vento, quando non ero protetto dal bosco, era piuttosto fastidioso.

Nello sterrato del Bosco di Mestre ho percorso i primi 16 Km a 4’50″/Km. Un paio di questi un po’ più lenti in compagnia di un amico che ho incontrato per caso. Resomi conto che le chiacchere avevano rallentato un po’ il ritmo, ho cominciato ad accelerare dal 17esimo, un po’ troppo presto rispetto ai piani. La seconda parte del lungo è filata via alla media di 4’35″/Km. La frequenza cardiaca nella prima parte era costante a 155 bpm. Nella seconda parte è cominciata a salire prima fino a 162, mantenuta per qualche Km, poi, con la progressione finale, fino a 170 bpm.

Ho cominciato a sentire qualche fastidio alla schiena dal 12esimo Km. Niente di preoccupante. Gli ultimi due Km sono stati particolarmente duri. Appena smesso di correre ho cominciato a sentire freddo, nonstante il berretto che mi copriva le orecchie e lo scaldacollo. Per quasi tutto l’allenamento, e nel finale soprattutto, ho auto un leggero senso di nausea, dovuto sicuramente al pasto fatto dopo il nuoto non completamente digerito prima della corsa. Alla sera è salita la febbre e il mal di gola. Facevo fatica a deglutire. Per fortuna mi sono svegliato il giorno successivo in condizioni decenti. 3 giorni di riposo mi dovrebbero aver rimesso in forma.

Di Abro

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