Da una rapida occhiata alle statistiche pubblicate dalla iaaf, il 2012 sembra sia stato una anno di transizione per la maratona. Probabilmente la gara olimpica ha consizionato le prestazioni di valore assoluto.

Etiopia recupera su Kenia

Dopo un 2011 con tempi eccellenti, solo lo sprint “controllato” di Berlino tra Mutai e Kimetto entra tra le prime 5 migliori prestazioni di sempre. Kenya ed Etiopia si alternano nella prima parte della classifica. L’Etipia ha riconquistato il terreno perso nel 2011 grazie ad una generazione di nuovi giovani atleti (Abshero su tutti, riescirà a riprendersi dai kg guadagnati dopo la vittoria a Dubai?). La lidearship dei keniani, però non è ancora in discussione.

Senza l’Africa?

Se escludiamo l’Africa, il miglior tempo spetta ad un cittadino di nazionalità Francese: Patrik Tambwé. Il cognome non nasconde geni africani. A pochi secondi la vera sorpresa/speranza della maratona europea: Henryk Szost, polacco, 30 anni, primo europeo alle olimpiadi con un personale nel 2012 di 2h07’39”.

Dove sono finiti i maghrebbini?

Quello che più mi salta agli occhi è l’assenza del maghreb dalle prime posizioni. Il miglior tempo del nord Africa è del marocchino Adil Annani (2h07’43”). E’ forse un’assenza che risente delle piccole-grandi rivoluzioni democratiche?

Più track, meno field

Gli USA, protagonisti in pista alle olimpiadi, hanno avuto poco spazio quest’anno. Le maratone invernali sono state disertate per i trials dai top runners a stelle e strisce, e la cancellazione di New York ha tolto una chance a diversi atleti di casa. In complesso, da notare l’invidiabile continuità di Meb Keflezighi e il grande tempo di Dathan Ritzenhein. Un fisico delicato che appena riesce a passare 6 mesi senza infortuni stacca tempi come 2h07’47” di Chicago.

E l’Italia?

Pertile non riesce a trovare validi concorrenti. Il suo 2h10’06” è il miglior tempo in italia del 2012, che vale la 181esima posizione mondiale. Solo Giovanni Gualdi (2h16’28”), Liberato Pellecchia (2h16’24”) e Stefano Scaini (2h16’28”) scendono sotto le 2h18′. Nel 2011 erano stati in 8, spinti dalla possibilità di giocarsi una carta per l’olimpiade.

Di Abro

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