L’ultima settimana di quest’anno é stata davvero impegnativa. Mi sono allenato 2 volte al giorno per 4 giorni di fila. 125 Km al passo medio di circa 4’13″/Km. Ho patito un fastidioso raffreddore, in parte dovuto al freddo e in parte a malesseri delle bambine che non mi facevano riposare bene la notte.

Non sono riuscito a fare stretching o esercizi alla sera per i preparativi per una breve vacanza a Roma all’inizio del nuovo anno.

Questa la mia ultima settimana dell’anno:

Lunedì: sono reduce da 3 giorni in cui solo il mal di stomaco aveva il potere di frenarmi dal mangiare. Per fortuna ieri mi sono un po’ ripreso con una bella passeggiata in montagna, sotto ad un sole quasi primaverile. E così al lunedì mattina riprendere a correre non é stato così tragico. Al mattino ho fatto 10 km lenti. Il freddo e l’umidità fanno sembrare la giornata di ieri come distante mesi e mesi. A pranzo faccio il primo lavoro di qualità della settimana: un 5x2Km fatto per quattro quinti in pista. Il passo medio é molto buono: 3’29″/Km. Sono andato sempre in progressione, chiudendo con l’ultima ripetuta al passo 3’24″/Km. Sento tantissimo il gran lavoro della scorsa settimana. Si sente perché pur faticando ho l’impressione di poter continuare a quella velocità per una distanza doppia, ma non riuscirei ad aumentarla. Il limite mi sembrava nella rapidità delle gambe ma non nella durata dello sforzo.

Martedì: aumento i km al mattino, seppur reduce da una notte tormentata con poco sonno. Faccio 15 km con un freddo umido penetrante. Sono molto coperto, perchè ho già un fastidioso mal di gola e il poco riposo mi rende debole. Si tratta di resistere 10 minuti, poi mi scaldo. Percorro 15 Km in progressione su un circuito di poco meno di 2 km ben illuminato e senza pericoli. Passo medio: 4’20″/Km. A pranzo esco per un medio su sterrato. Sto bene e così decido di allungare i previsti 12 km a 15 Km, in modo da recuperare qualche km che non sono riuscito a fare ieri. Il passo medio sarà di 3’55″/Km. Mi piace davvero correre sullo sterrato. Mi sembra di alzare bene i piedi, mentre su strada pianeggiante dopo un po’ si comincia a trascinare i piedi. Potrei concedermi anche per Gennaio una uscita a settimana sull’argine, fango permettendo. Da Febbraio, però dovrò specializzarmi su strada. Il medio lascerà spazio al ritmo gara e bisognerà ritrovare l’economia del gesto.

Mercoledì: finalmente la nebbia se n’è andata e si corre alla luce della luna e delle stelle. Lascio il mio circuito protetto e sicuro per avventurami verso la cittadina. Le scuole sono chiuse e tanti in quest’ultima settimana dell’anno non lavorano. Oggi le strade sono tutte per me (.. e per il netturbino … é il giorno dell’umido 😉 ).

Mi piace vedere il sorgere del sole quando corro. Correndo nel percorso ormai abituale esco da una curva tra le case e mi trovi davanti agli occhi la sorpresa di un orizzonte arancione segnato solamente dagli scheletri di alberi senza foglie. Penso che alla fine anche in Kenya vedano la stessa cosa, più o meno. Siamo portati a pensare che ci siano dei posti “magici” per fare certe cose, come é il Kenya per la corsa. In realtà si può trovare un po’ di magia un po’ ovunque, anche in un paesino come tanti che per una settimana era affogato nella nebbia. A quest’ora i brividi non sono per il freddo.

Vallo a spiegare a chi chiede perché mi alzo presto per andare a correre invece di dormire! Mi dicono “bravo!”, “chissà che fatica”, “lo sport richiede sacrificio, ma poi i risultati danno soddisfazioni”. Non riesco mai a convincerli di quanto sia bello, che il sacrificio é solo per i primi 10 minuti, finchè non mi scaldo. La soddisfazione c’è sempre, anche con un allenamento come quello di oggi che non ha niente di memorabile per la velocità o la distanza. Questa cosa la capisce solo chi l’ha provata.

Lo si nota anche quando si incrocia qualcun altro che sta correndo. Nella penombra gli sguardi si fanno un po’ insistenti. Si cerca di capire se ci si conosce, se ci si é già incontrati da qualche parte. Ci si scambia un accenno di saluto, rispettoso del silenzio e della solitudine che ad entrambi fa compagnia. Spesso ci si sorride. E’ un segno di intesa, come per dire “l’hai scoperto anche tu, vero? cosa c’è di bello nel correre al mattino presto?”.

Ho il tempo per arrivare a 20 km, con passo medio di 4’24″/Km e per fare 2 minuti di esercizi di potenziamento. A pranzo ho in programma un 10x200m in pista, che corro al passo medio di 2’56″/Km. Al ritorno provo a migliorare il mio stagionale su un percorso oggetto di una goliardica sfida interna alla nostra squadra. Non ottengo un gran tempo, però oggi era l’ultimo tentativo possibile per il 2015, c’ho provato. Anche oggi ho un gran mal di testa, un senso di chiusura di naso e gola e un groppo allo stomaco. La stanchezza mi indebolisce e mi espone ai malesseri di stagione.

Giovedì: un’altra bella corsetta al chiaror di luna anche questa mattina. La temperatura é a -2°C, ma dopo i soliti 10 minuti trovo un ottimo equilibrio termico e sto davvero bene. C’è meno umidità e meno ghiaccio anche per terra. Il miglio a manetta di ieri mi ha fatto passare il mal di testa dei giorni precedenti. Ha contribuito anche il fatto di essere riuscito a dormire almeno 6 ore di fila. Ho il tempo per fare 17 Km al passo medio di 4’25″/Km. Sto meglio del previsto. Il gluteo non si fa sentire, nonostante le ripetute molto veloci di ieri.

A pranzo esco per una corsa veloce di 10 Km. Completata con una media di 3’33″/Km in progressione. Vedendo che andavo forte mi sono impegnato a fondo per cogliere lo stagionale sui 10 km. Non ci sono riuscito per 3 secondi. Va bene lo stesso, è stato molto divertente.

E per quest’anno e tutto.

Godiamoci il 2016!

Di admin

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