Domenica 6 novembre, finalmente, ho corso una mezza maratona, a distanza di un’anno dalla precedente. Durante questo lungo intervallo di tempo non ho mai trovato una condizione accettabile tale da giustificare l’iscrizione. Un paio di mesi fa mi sono reso conto di poter preparare una mezza in 1h24\25′ e quindi mi sono deciso a pianificare gli allenamenti. Il risultato finale non ha riservato sorprese. Ho fermato il cronometro dopo 1h24’25”. Poco più di un minuto rispetto alla mia ultima mezza, che era il mio obiettivo, ma si può dire che le due prestazioni sono sostanzialmente pari, per motivi che spiegherò nel resto dell’articolo. Mi sono gustato una giornata climaticamente perfetta, in una cittadina che mi é piaciuta tantissimo fin dalla prima visita qualche anno fa. Porto con me un bel mattoncino di questo lungo processo di “ricostruzione”.

Il percorso

Immagino che per gli organizzatori sia stato molto complicato inventarsi un percorso senza bloccare le vie di comunicazioni con il nord est. Infatti, a nord della città, direzione verso cui si sviluppa il percorso, c’è la trafficatissima statale 14, la ferrovia che collega Venezia a Trieste e l’autostrada A4. La soluzione per rompere questo assedio di ferro e cemento é seguire i fiumi. C’erano prime di autostrade e ferrovie e solo Venezia, secoli fa, osò deviarli. Solitamente li si scavalca con dei ponti, che lasciano lo spazio anche ad una strada lungo l’argine. Guardando una cartina geografica, forse sarebbe stato più facile trovare 21 km a sud, dove c’è più campagna. Immagino, però, che ci fossero altri vincoli, come gli accordi tra amministrazioni comunali e passaggi particolarmente suggestivi.

La partenza nel centro di Portogruaro

I km iniziali e finali quelli più difficili. In centro città é una serpentina continua. Il terreno non ammette distrazioni. Si passa da mattonelle dei percorsi pedonali ad asfalto sconnesso, lastroni di pietra, a sanpietrini. Si attraversa pure il prato di un sagrato di una chiesa e un giardinetto pubblico con un coreografico sentiero a serpentina. Da notare anche un tratto di marciapiede (solo una decina di metri) che aveva una pendenza laterale verso sinistra molto accentuata, era come correre sul fianco di una montagna. Se si lascia perdere il cronometro e non si corre per il PB é sicuramente divertente. Usciti dal centro si corre con le Alpi davanti agli occhi e si gode del verde tutto attorno. Ricordo almento 2-3 km sterrati, una boa micidiale e strettissima al km 10, un paio di ponti con accesso laterale (curve strette a “T”). Nessun drittone. C’è poi il passaggio a villa Bombarda attorno al km 15, un centinaio di metri di ghiaione pesante su cui si affonda e un lungo ponte di legno. Questo tratto mi ha sfiancato.

Passaggio su una passerella del fiume Lemene. Ho alzato le brazzia in corrispondenza di una strettoia in curva per non sbattere contro il parapetto.

Una ulteriore difficoltà per chi corre la mezza é dovuta alla presenza di numerosi iscritti alla 10 km non competitiva che affollano gli ultimi 3 km nel percorso camminando. Spesso era impossibile scegliere la traiettoria migliore nelle curve, o anche semplicemente mantenere la direzione rettilinea di marcia. Chi cammina, ha pagato l’iscrizione e ha tutto il diritto di godere in piena libertà della manifestazione. Ho qualche dubbio, però, che il regolamento FIDAL ammetta questa eventualità. Da quello che ricordo c’erano restrizioni riguardo la presenza di minori, animali e passeggini sul percorso di gara. Quando capita si divide larreggiata con un transenne o nastro colorato.

In conclusione, sebbene il dislivello sia praticamente zero (eccetto un paio di sottopassi), il percorso é piuttosto complicato e per niente veloce. La sua varietà però lo rende piacevole se lo si considera una gara di allenamento e si lascia perdere le ansie da PB. La sua collocazione originaria, a settembre, gli si addice di più. Anzi i tratti ombreggiati potrebbero essere un punto a favore del tracciato.

L’organizzazione

Credo che gli organizzatori abbiano fatto il possibile per lanciare la manifestazione, alla sua prima edizione. La partecipazione é discreta ma non eccezzionale. L’accoglienza era ottima, gli spazi e i servizi abbondanti. I top runners dal Kenia hanno fatto i loro tempi (non eccezionali, per la verità) ma sono mancati gli atleti sub-elite, da 1h08′, 1h12′. Non so il motivo. Forse perchè a Pordenone (a 30′ di auto) c’era la 16esima edizione della maratonina dei Borghi, con la metà dei partecipanti, ma ottimi risultati. Premi in denaro fino al decimo classificato. Forse adesso capisco il motivo.

Nel giardino di villa Bombarda

Nel complesso la manifestazione é sicuramente promossa e consigliata. Deve solo decidere se da grande vuole essere una gara da “prestazione” o da “aggregazione”. Periodo e tracciato suggerirebbero la seconda.

La mia gara

Ho buone sensazioni in riscaldamento. Sento il boost tipico della giornata di gara. Una sensazione di attivazione e reattività generale che é il motivo per cui i test fatti in gara hanno sempre qualcosa in più di quelli fatti in allenamento. Non mi sento riposatissimo, però. Non solo per il fatto che dalle 4 non sono più riuscito a riaddormentarmi. Il lungo ponte dello scorso w-e, senza aver corso un metro mi ha costretto a spostare un allenamento di richiamo troppo vicino alla gara. Lo stop mi ha lasciato un chilo abbondante in più rispetto alla settimana precedente. Così mi trovo alla partenza a quota 65,9 Kg. Ben 1,5 Kg in più rispetto all’ultima mezza.

Mi inserisco in una affollata griglia di partenza. Riconosco solo un paio di persone. Oltre al fatto di essere abbastanza fuori casa, in questi anni post covid c’è stato un buon turn-over. La partenza viene ritardata di 10′ e mi irrigidisco un po’ a stare fermo in piedi stretto tra la folla. Me ne accorgo appena partiti, quando sento un dolore abbastanza forte sopra la caviglia destra. Per qualche secondo temo il peggio, ma passa in fretta e me ne scordo. Cerco di evitare collisioni fino a prendere il mio posto nel trenino che si forma grazie anche alle curve e ai passaggi stretti che assottigliano il gruppo. Il garmin mi da informazioni sballate tra i palazzi, temo di non averlo fatto partire. Una volta uscito torna leggibile e mi tranquillizzo. Dopo il primo km (veloce) la corsa ad ostacoli finisce e si va su una corsia di una trafficata provinciale.

Le curve ampie permettono un buon ritmo e me ne sto dietro ad un atleta abbastanza coperto. Sto correndo qualche secondo al km in meno di quanto mi ero ripromesso. Dovrei rallentare, ma ci provo con poca convinzione. La velocità fa sempre gola. I keniani sono spariti da subito. Vedo un folto gruppo (una trentina circa) allungato davanti a me. Al Km 4 si devia per un km sterrato. Chi mi precede aumenta il ritmo e decido di mollare. Subito dopo il primo centro abitato al km 7 raggiungo un atleta che mi precedeva e spero di avere ancora copertura. Invece cede di schianto alla prima difficoltà, un tratto di sterrato con un ponte a cui si accede con strettissime curve a gomito.

Nuovo tratto piacevole, asfaltato, tra il verde. Ci sono continue curve ampie, la vegetazione é abbastanza folta e si fa fatica a vedere la situazione davanti. Subito dopo il km 10 c’è una boa strettissima e si inverte marcia. Non si può che fermarsi e ripartire. Sento qualcuno a una decina di secondi da me, un gruppetto mi sta recuperando, ma le distanze sembrano mantenersi invariate a lungo. Entriamo in Villa Bombarda tra il km 10 e 15. Gran ghiaione che mi mette in difficoltà. Difficile correre anche sulle passerelle in legno che attraversano la zona lacustre creata nel giardino della villa. Esco stremato dal parco ed infatti mi raggiungeranno poco dopo due inseguitori.

All’arrivo

Prima un ragazzo giovane. Cerco di seguirlo ma devo mollare dopo un centinaio di metri. Nel frattempo ci immettiamo nel percorso in comune con i “camminatori” dei 10 km. Per il momento la strada é ampia e non creano problemi. Mi raggiunge un altro atleta, si ferma un po’ dietro di me. E’ affaticato anch lui. Mi supera e io lo seguo per un km circa. Arrivato ad un sottopasso, preso dallo sconforto cedo di brutto e mi prendo un km abbondante di pausa. Passaggio lentissimo, ma credo che il garmin si sia perso un po’ perchè ha tagliato molte curve. Perdo la possibilità di scendere sotto l’ora e ventiquattro. Arrivati in città si attraversano scorciatoie affollate dai “camminatori” e qualche volta devo buttarmi a lato dei sentieri per passare sull’erba. Altro sottopasso largo un paio di metri con curve a 90° e gente col cane.

Arrivo in zona stazione, km 18. C’è una lungo curvone di un centinaio di metri affollato nella sua corda dai camminatori. Mi sembra di fare un lungo giro di pista in terza corsia. Dopo la stradina che cinge il parco si ritorna in una strada decente, mancano 2 km, ma si sente lo speaker. Si deve compiere una lunga asola attorno alla città. Riprendo un buon passo, quello che mi consente di dare valore alla domenica e non gettare tutto alle ortiche. Sull’asfalto sento di avere una buona corsa rimbalzante. Con queste condizioni di affaticamento, però, é anche molto costosa. Torno a correre attorno ai 4’/Km negli ultimi 2 km. Arrivo abbozzando uno sprint nel rettilineo finale, per quello che mi é possibile. Non voglio rischiare sorpassi aul traguardo. La prima sensazione, stoppato il cronometro, é di soddisfazione.

L’analisi

Ho corso bene i primi 15 Km (59’16”) con una media perfetta di 3’57″/Km. Probabilmente però, ho speso troppo nell’atraversare la Villa Bombarda, perchè subito dopo ho cominciato a calare il ritmo. Questo calo poteva essere nella normalità, mei km 18 e 19, invece, sono andato in grossa crisi, correndo davvero piano e perdendo circa 30″. Da notare che in questo tratto il Garmin segna curve molto tagliate, ci deve essere stato anche un problemda di ricezione del segnale. Quindi i tempi potrebbero essere poco precisi. La sensazione comunque era di essermi impantanato. Sicuramente sono stato assalito dalla stanchezza, ma ha contato molto anche qualche sorpasso subito a scoraggiarmi. Ho chiuso bene gli ultimi 2 km. La sensazione era di stare bene dal punto di vista muscolare, ma di essere indietro col fiato.

Split chilometrico

A mente lucida avrei scelto di non forzare nei tratti più difficili, con il solo obiettivo di mantenere il ritmo prefissato e lasciare qualche energia in più per il finale, ma credo che sarebbe cambiato poco.

Questa gara fotografa abbastanza bene la mia situazione attuale. Fuori forma, sovrappeso, ma motivato a migliorare. Viste le difficltà del tracciato, i 46″ di ritardo rispetto allo scorso anno sono giustificati e quindi direi la situazione é simile. Tecnicamente questo é il mio peggior risultato in una mezza maratona Fidal. Ho fatto 18″ peggio del mio debutto sulla distanza del 2009. Speriamo che questo sia un nuovo inizio.

La frequenza cardiaca é rimasta abbastanza sotto controllo per tutta la gara, tranne il finale. Sono evidenti i due km di “rilassamento”

Tecnicamente i parametri sono buoni. Ho corsi con 182 ppm, 137 cm di falcata esattamente come a Treviso lo scorso anno, ma con un bilanciammento migliore tra piede destro e sinistro. La frequenza cardio media é stata 164 battiti, anch’essa identica allo scorso anno.

Guardando avanti

Non credo di fare altre gare in questo anno. Se capitasse un cross vicino a casa ci proverei sicuramente, ma le occasioni sono poche e le domeniche molto impegnate. La prima parte del 2023 vedrà la partecipazione sicura alla Trevisomarathon il 26 marzo. Un mese prima ritornerà l’Unesco Cities Marathon a Palmanova (UD) con percorsi rinnovati sulla distanza della maratona e mezza. Il periodo é ottimo, il percorso é velocissimo. entrambe le distanze sono da tenere in coonsiderazione, ci sto facendo più di un pensierino.

Per arrivarci in buone condizioni nelle prossime 6 settimane mi dedicherò ad un allenamento molto polarizzato. Voglio migliorare nella velocità e accumulare molti km lenti. Prima di Natale vorrei correre qualche lungo da 30 km almeno e fare anche qualche doppio. Continuerò senz’altro con lgi allenamenti di tecnica e forza. Sarà fondamentale darmi una regolata a tavola, ma questo me lo sono già proposto un sacco di volte. E’ ora di smettere con le promesse e mostrare i risultati.

Di admin

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