Quest’anno si é svolta per la prima volta una corsa non competitiva in concomitanza con la festa sul Sile. Il percorso é in gran parte su strade e sentieri che percorro quotidianamente nei miei allenamenti. Per me é arrivata a conclusione di un periodo senza obiettivi agonistici prima di 3 settimane di ferie senza corsa.

L’evento é stato ben organizzato, con un po’ di difficoltà dovuta al fatto che la partenza era spostata di 300 metri rispetto alla zona di iscrizione. Il percorso é molto bello. Prevede l’ingresso e l’attraversamento dell’Oasi di Cervara (che già di per se vale il costo di iscrizione). Molto difficili e spettacolari anche i tratti dentro il bosco lungo il fiume e il km di corsa sull’erba nei prati. I primi 3 km rettilinei sulla ciclabile Treviso-Ostiglia garantivano ombra e temperatura un po’ più fresca.

La mia corsa

Ho fatto riscaldamento un po’ tardi e alla partenza ero già sudato e assetato. Dopo i primi metri sento già la gola secca. C’è un gruppo di ragazzi molto giovani che parte forte, assieme ad altri atleti di discreto livello noti nella zona. Inizialmente non trovo compagnia e quindi procedo col mio passo. Dopo il primo km mi raggiunge un ragazzo e proseguo con lui. Ci scambiamo la prima posizione finchè raggiungiamo un terzo atleta davanti a noi con la maglietta bianca. In questo momento faccio fatica a tenere il loro ritmo e mi stacco di qualche passo. Ci ricompattiamo all’ingresso nel bosco, una parte molto tecnica con radici affioranti che esige una grande attenzione a ll’appoggio. Il sentiero é stretto, con molte curve e alcuni tratti fangosi. Sono in terza posizione. Davanti il ragazzo con la maglia bianca procede sicuro e si allontana. L’atleta di fronte a me é molto incerto, non riesco a superarlo. Un po’ ne aprofitto per rifiatare ma nel complesso penso che avrei fatto megli a superarlo alla prima occasione. Sono stato un po’ penalizzato dalle sue incereteze di fronte agli ostacoli.

Usciti dal bosco abbiamo ripreso una discreta andatura, dandoci un po di cambio. Il rifornimento arriva al km 6. Prendo due bicchieri di acqua. Poco prima del km 6 inizia l tratto di erba, molto bello. Il ragazzo che era con me si stacca. Paga ancora l’incertezza sui tratti di fango, ma poi mi sembra che molli del tutto perchè non lo vedo più dietro di me. Cerco di tenere il ritmo, però sento le gambe molto stanche. Mi superano due ragazzi (conosco bene uno di loro) che nel loro progressivo di allenamento stanno viaggiando veloci con molta facilità. Concludo con le gambe esaurite, un po’ in difficoltà. La lunghezza finale é leggermente inferiore ai 10 km. Il passo medio complessivo é di 3’58″/Km.

Analisi

Divido la mia corsa in due parti: i primi 4 km e i successivi 5 Km. Trascuro gli ultimi 750 metri. Nei primi 4 km ho corso a 3’50″/Km (come mi ripromettevo) con 183.25 passi per minuto e una falcata di 142.5 cm. Nella seconda parte la media é stata di 4’05″/Km con 181 ppm e 136.2 cm di falcata. Il rallentamento della velocità é dovuto principalmente alla perdita di lunghezza di falcata. Dai miei calcoli risulta che il calo di 2 passi per minuto nella cadenza mi hanno fatto perdere 3″ al km circa. La perdita di 6 cm di lunghezza nella falcata invece é responsabile di 11″ al km. Bisogna tenere in considerazione la mancanza di precisione del segnale GPS messo in difficoltà dal bosco e dalle numerose curve. E’ stato un buon allenamento, il secodo doppio in 4 giorni. Al mattino infatti ero uscito per 8 km lenti aprofittando di un’acquazzone rinfrescante.

Conclusioni

Mi sento in crescita di forma, questo periodo mi sta dando fiducia per l’autunno. I 30 km corsi una settimana fa sono stati difficili da recuperare, ma sono stati importanti. Dovrò affrontare il solito periodo di pausa estivo. In vacanza non correrò, però camminerò molto e quindi spero di continuare nella perdita di peso. In autunno sarà tutto molto interessante.

Di admin

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