Il puntuale articolo su Sportscientist prova a fare qualche speculazione riguardo il tempo che Mutai avrebbe fatto in una corsa pianeggiante senza vento. Il tracciato di Boston è sempre stato considerato molto lento. Il vincitore normalmente paga 2-3 minuti rispetto alle gare più veloci a causa dei saliscendi. Quest’anno però l’aiuto del vento è stato indiscutibile.

In linea teorica i due fattori dovrebbero più o meno annullarsi a vicenda. Il fatto che almeno i primi 4 della classifica abbiano fatto tempi straordinari fa pensare che l’influenza del vento sia un po’ sottostimata. C’è un altro fattore importante che potrebbe avere conseguenza nelle strategie di gara future, come suggerito dall’articolo citato: la partenza veloce. Nel doppio record degli 800 metri di Rudisha del 2010, il tempone è stato fatto nal primo giro di pista. Forse al livello attuale la fisiologia permette miglioramenti significativi solo nella fase in cui i muscoli non sono ancora logorati dalla stanchezza …

Proprio domenica un altro Mutai a Londra ha fatto un ottimo tempo (a 40″ dal record mondiale) con la prima metà gara “lenta” (1h02’44”) e la seconda parte più veloce (1h01’56” senza lepri, con accelerazione al km 30 quasi in solitaria). Quasi certamente con una fase iniziale meno tattica a una lepre che avesse tenuto il ritmo più basso di 2″ nei primi 30km Gebreselassie si sarebbe preoccupato di più.
Vedremo in autunno che succederà (o ad Agosto a Dubai …).

Di Abro

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