Le ripetute di 1 km con 30 °C non danno risultati gratificanti. Però ho imparato una cosa che potrebbe essere utile, tutto sommato: il caldo non mi fa recuperare. Superato un certo limite (quale? sarebbe utile saperlo) mi trovo in un punto di non ritorno, le gambe sono definitivamente compromesse e non c’è modo di recuperare, rallentando per poi riaccelerare, come diceva Battisti. Le prime due ripetizioni sono andate abbastanza bene. Ho pagato la terza.

Vediamo cosa è successo:

 

Nella terza ripetizione ho raggiunto subito una buona velocità, con una conseguente aumento repentino della frequenza cardiaca che si è stabilizzata attorno ai 175 bpm. Questo livello mi ha segato le gambe. Dopo 500 metri di recupero lento non avevano alcuna intenzione di accelerare. Mi sono trascinato per i 3 Km che mancavano per tornare in spogliatoio resistendo a fatica alla tentazione di camminare. Nell’allenamento di oggi si può pensare che il limite siano i 170 bpm.

Venerdì mi converrà correre in progressione, a meno che non senta una particolare prontezza muscolare dopo il riscaldamento. Ho scoperto che il percorso in realtà si sviluppa su un circuito di 2450 m, per cui non dovrei subire doppiaggi. Credo sia molto importante arrivare all’appuntamento rilassato e scarico. Quello che più mi penalizza in questo periodo è la pesantezza muscolare e la difficoltà di recuperare. Non potrò migliorare il personale sui 10 Km perchè il percorso è leggermente più breve. Questo è davvero un peccato. Resta l’obiettivo di migliorare quel ritmo, cioè stare sotto la media di 3’47″/Km.

Di Abro

Lascia un commento