Escludendo una decina di atleti di livello nazionale, donare sangue è di gran lunga più importante di qualsiasi prestazione sportiva di noi tapascioni della domenica. Un donatore abituale può programmare un calendario di donazioni senza rinunciare agli eventi sportivi che gli interessano.

Agli interessati segnalo questo articolo, a mio giudizio chiaro ed equilibrato. Quando ho iniziato la mia carrierea da avisino sportivo mi sono informato sulle conseguenza e implicazioni tra sport e donazione. Da questa lettura ho tratto una osservazione nuova molto interessante

“l’anemizzazione da donazione non ha acun effetto allenante: dopo la donazione, correre in condizioni di anemia temporanea determina solo un affaticamento dell’atleta ed un maggior rischio di infortunio e nessun vantaggio”

C’è anche un pericolo “psicologico”: il desiderio di sfruttare un “intervento medico” per migliorare le proprie prestazioni sportive apre la strada all’accettazione di pratiche dopanti. Proprio il fatto che la trasfusione ha un importante fine umanitario allenta gli scrupoli della nostra coscienza. Insomma, il solo fatto di sperare che uno stress fisico in fase di anemia da donazione possa avere effetti allenanti può invogliare alla pratica di metodologiedi frode sportiva ben peggiori.

Confesso di essere caduto in questo tranello per molto tempo in passato.

Di Abro

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