Talvolta la stampa da spazio a pareri favorevoli a permettere il doping nello sport professionistico. Questo, per esempio.

E’ giusto che vengano portatate all’attenzioine dei lettori anche opinioni di questo tipo. In questo modo risulta ancora più evidente la loro fragilità.

Ci arrivo pure io a trovare motivi per ribattere le loro osservazioni.

Gli atleti che si dopano sono demonizzati, come dei criminali.

Hanno imbrogliato, hanno rubato soldi, hanno tradito la fiducia dei loro competitori che si sono attenuti alle regole. Chi ruba in banca non è un criminale?

Togliere la clandestinità, mettere tutti sullo stesso piano.

Non è vero che col doping libero il confronto metterebbe tutti alla pari.

Favorirebbe chi ha qualche particolare fisiologico svantaggioso. Pensiamo a due ciclisti: uno molto forte che però non riesce a recuperare in fretta. L’altro incapace di prestazioni eccellenti ma in grado di mantenere una ottima forma per diversi giorni di seguito. Una pratica che permette di migliorare il recupero (per esempio autoemotrasfusione) modificherebbe le carte in tavola.

Gli atleti devono essere al picco di forma quasi tutto l’anno.

La gente li vuol vedere fare imprese umanamente impossibili
Falso! Sono gli sponsor che ci convincono di questo. Un evento come le olimpiadi lo si può attendere per 4 anni.

Non è pericoloso per un professionista seguito da un medico.

Provate a dirlo ai tedeschi o ai cinesi che hanno cambiato sesso dopo la somministrazione degli ormoni. L’abuso di Epo porta a rischi cardiocircolatori, si sa. Un ematocrito di 60 è critico per chi fa sport. E allora si possono mettere dei limiti. MA per farli rispettare dovremo fare dei controlli anti-troppo-doping.

Non c’è una sola argomentazione solida a favore dell’ammettere il doping nello sport. Si sposterebbero i paletti della liceità ma resterebbe comunque qualcuno disposto ad imbrogliare.

A me uno sport “dopato” farebbe parecchio schifo, lo sentirei come uno spettacolo costruito come un film o come il wrestling. Spettacolare, avvincente … ma non è sport.
Sarei più favorevole a vietare lo sport professionistico, piuttosto.

Di Abro

Lascia un commento