Rudisha si è migliorato ancora dopo una settimana e si candida a scendere sotto i 100 secondi nel doppio giro di pista tra qualche anno (è solo un 22enne dopo tutto). Questa distanza è molto interessante per quanto riguarda la fisiologia della corsa, poichè si colloca nell’indefinito confine tra sport aerobico e anaerobico.

In questo interessante speciale sull’atleta, a cura di Giorgio Rondelli, oltre al video del record di Rieti e alla sua settimana tipo di allenamenti quando era juniores, l’analisi delle sue 3 ultime gare (un impressionante progressione!) evidenziano una tesi non nuova: il record si fa sulla prima parte della gara. Il lattato che innonda i muscoli rappresenta un fortissimo ostacolo per percorrere gli ultimi 200 m sotto i 26″.

Un avvio molto veloce, d’altra parte, secondo approfonditi studi di fisiologia, dovrebbe attivare il meccanismo aerobico più rapidamente. Le fibre muscolari dovrebbero quindi iniziare prima il consumo di ossigeno e avrebbero il tempo di arrivare ad VO2max (massimo consumo d’ossigeno) maggiori prima che il lattato “blocchi” il muscolo.

Di Abro

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