Chiudo i primi 4 mesi dell’anno con un bel doppio. Stamattina sono uscito per 11 Km lenti. Si capiva già che la giornata sarebbe stata calda e umida. Le gambe soffrivano della sindrome che mi colpisce da un mesetto: muscoli stanchi e lenti. Ipotizzo che tutto ciò sia dovuto al solito calo ematico di primavera.

La domenica è stata molto motivante dal punto di vista sportivo. Al pomeriggio, passeggiando per Treviso con la famiglia ho potuto buttare l’occhio ai top runners della Corritreviso. Ho visto Daris, Gobbo, Zanatta e la Martinelli prossima olimpionica sui 1500 siepi. E’ bello respirare l’aria delle massime competizioni a livello regionale senza dover pensare alla propria prestazione, semplicemente buttare l’occhio e l’orecchio a questi ragazzi, che magari non sono campioni (almeno non ancora) ma sicuramente grandi atleti.

Dopo l’uscita del mattino vedo la fantastica prestazione di Daniele Meucci a Standford. Il pisano è tra i grandi e se ne sta accorgendo tutto il mondo. Il terzo posto all’europeo dell’anno scoros non dice abbastanza delle sue potenzialità. La sua prestazione probabilmente è stata “rovinata” dalla partecipazione alla maratona di Roma a cui era stato spinto da sponsor e tifosi. In questo modo non si è espresso al massimo in entrambi gli appuntamenti. Farà uno stage con il team di Alberto Salazar, grandissimo maratoneta e ora allenator di grandi campioni USA (Galen Rupp, tra gli altri). A fine maggio lo aspetta una gara al Central Park di New York, una grande vetrina. E’ bello vedere un talento giovane che sta crescendo, che ha momenti di insicurezza e li supera e va a cercare esperienze dai migliori esperti nel mondo.

Tutto ciò mi ha messo voglia di competizione. Ho 36 anni e ancora non riesco a fare sport solo per benessere, devo sempre sentirmi in competizione. A 8 anni facevo slalom in un circuito tra le vigne e i ciliegi con una bici a tre marce, immaginando di essere Jean Alesi in gare di Formula 1. A 15, d’estate, per due mesi salivo con la bici da strada gli 8 Km del monte dietro casa imitando Bugno al Giro d’Italia o al Tour de France, per poi piombare in discesa il più veloce possibile per non perdere la partenza della tappa. Poi son venuti gli anni del calcio e allora la competizione era vera e c’era poco da fantasticare. Infine la ripresa dello sport in età matura, col sapore delle competizioni nelle gran fondo di ciclismo e nelle maratone.

Chiudo l’amarcord, si diceva che avevo voglia di competizione. Allora in pausa pranzo volevo confrontarmi sui 10 Km. Sapevo di non essere al top. Avevo le gambe stanche e l’allenamento del mattino mi aveva affaticato. Dopo un paio di km, però, ho comincato a tenere un buon ritmo. Mi son portato a 3’40″/Km e ho tenuto per 6 Km. Non sono riuscito a fare 10 Km tutti tirati, ma 8 si. Concludo con il mio quarto miglior tempo sul circuito di allenaento da 10 Km, a circa 40″ dal personale di un mese fa. Considerato il caldo-umido e la stanchezza sono molto sorpreso e soddisfatto. In un mese mantengo più o meno costante il mio livello prestativo sui 10Km, anche se ho meno resistenza e più velocità.

Il primo quadrimestre solare si archivia con 890 Km e un passo medio di 4’19″/Km. 100 Km in più dell’anno scorso, +190 rispetto a due anni fa. Il passo si è velocizzato rispettivamente di 2″ e 6″. Purtroppo quest’anno ho fatto solo una competizione fino ad ora. Resta sempre l’importante obiettivo di perdere peso. Ho più costanza negli allenamenti che nel controllo dell’alimentazione.

Di Abro

2 pensiero su “La pagellina del primo quadrimestre”
  1. Molto bello questo tuo post che commento perchè questa “sana” passione di competizione ci accomuna fin dalla giovinezza: anche io tentavo di simulare scientificamente le competizioni e i campioni dei vari sport stufando amici coetanei tentando di organizzare improbabili olimpiadi o gare multidisciplina!

  2. … e aggiungo che negli anni di olimpiadi o campionati mondiali, ispirato dalle dirette tv, attendevo con ansia le domeniche in cui si andava al mare per fare il salto in lungo sulla sabbia …

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