Quando mi rendo conto di aver fatto l’ultimo lavoro prima di una competizione mi sale una sensazione che unisce malinconia e impazienza. Gareggio poco, quindi un appuntamento segna anche la fine di una stagione sportiva. In questo caso anche di stagione astronomica (oggi è il primo giorno d’estate), ma non di stagione climatica (l’estate verà è arrivata già da una settimana).
Mi sale un po’ di malinconia perchè da lunedì cambieranno gli allenamenti. Non sarà più necessario correre con 32°C. Lo scopo sarà mantenere la forma e accumulare km. Nelle giornate più calde mi dedicherò allo stretching e ad esercizi di mobilità.
Allo stesso tempo ho voglia di mettermi alla prova di finalizzare il lavoro fatto. La vacanza e l’arrivo del caldo africano mi avevano fatto perdere la determinazione. Gli ultimi allenamenti mi hanno fatto ritrovare fiducia. Non sono riuscito a provare il ritmo di gara per molti km, però ho riacquisito familiarità con la velocità. Ho anche l’impressione di essermi adattato bene al caldo e questo mi da una marcia in più nei confronti di chi non si è allenato col caldo. Non mi aspetto una prestazione di gran valore cronometrico, piuttosto un piazzamento migliore dell’anno scorso.

Oggi, come da previsione, ho fatto 8 ripetute da 200 metri intervallate da 600 metri lenti. Sono riuscito a chiudere l’ultima prova con ritmo medio inferiore a 3’/Km. Su fondo sterrato (battuto con ghiaino) con oltre 31°C (ma all’ombra) posso ritenermi soddisfatto. Oggi la temepratura è calata di circa 1°C, ma è aumentata l’umidità. Lo avevo avvertito subito, appena uscito per raggiungere gli spogliatoi. Comincio anche ad acquisire una sensibilità climatica …

Per domani non c’è speranza. Sarà peggio di oggi.

Di Abro

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