Le condizioni meteo di domenica non erano tanto male. Come si vede dal grafico, il caldo umido era mitigato dalla pioggia. Il vento spirava a favore per la prima metà gara. Nella seconda metà è girato a sfavoe ed è aumentato di intensità. La pioggia è stata molto copiosa tra il quinto e 13esimo km. Sopportabile se non piacevole per il resto della gara.

I primi 10 km sono stati tecnicamente perfetti. A cercar il pelo nell’uovo si potrebbe deprecare il quarto km troppo veloce. Gli unici due km sopra il passo di 3’40″/Km (appena due secondi) sono giustificabili dalla difficoltà di un km su sterrato ghiaioso con numerose pozzanghere, il successivo recpero e la fase di studio (e qualche piccola incomprensione) col mio compagno di fuga. Nei due tratti in cui sono solo, fino al km 10 tengo un buon ritmo. Dopo aver ritrovato il mio compagno di fuga, nonostante il vento leggermente a favore siperde ancora qualche secondo. Forse soffro un piccolo momento di crisi dopo una metà gara molto tirata. In questo momento c’è il massimo delle precipitazioni e c’è una nuova fase di rifasamento con il mio compagno di fuga. Se vogliamo proprio trovare del tempo perso, direi che si può limitare a circa 2″.

Il tracciato si gira controvento e subito il ritmo passa a circa 3’50″/Km. Ipotizzo che il tempo perso sia di 8″. Resomi conto del tempo perso ho accelerato nel km 15. I successivi due km sono stati di nuovo lenti per il ristoro e una tratto con forte vento. Altri 10″ persi … siamo a 30. Il finale è andato in crescendo, tranne solo un km in cui perdo altri 10″, un po’ per il vento, un po’ per la curva in località Castagnole. Negli ultimi 2 km posso immaginare di aver perso 5″ per qualche curva.

La conclusione agrande velocità è sintomo di una gara gestita bene. Posso recriminare una quarantina di secondi per meteo e difficoltà del tracciato. In ogni caso era per me molto difficile scendere sotto l’ora e 18, come speravo. Sarà l’obiettivo del prossimo anno.

Confrontare la gara con quella di Mirano del 30 settembre scrorso è inutile. Ero ammalato ed ogni analisi risentirebbe della mia indisposizione. Più interessante, invece, il confronto con il mio precedente personale sulla distanza. Stesso percorso, un anno fa.

Come si vede dal grafico, fino al km 12 ho tenuto un passo di 5″ al km inferiore rispetto all’anno scorso. Nel finale in 3 tratti sono andato più lento, ma c’era il vento. La frequenza cardiaca è stata mediamente più elevata, nonostante fossero passate solo 2 settimane dalla maratona. L’anno scorso erano passati 40 giorni.

Di Abro

Un pensiero su “Maratonina di San Martino 2012: l’analisi”
  1. […] alla maratona di Venezia (2h55’08″) seguito dal personale nella mezza distanza (Maratonina di San Martino, 1h18’56″) dopo solo 2 settimane. Ah, dimenticavo … c’è stata anche una […]

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