Tsegaye Kebede è un corridore paziente. Ieri non era il più forte dei partenti, ma ha vinto lo stesso per questa sua qualità. Organizzazione e sponsor puntavano sul record del mondo. L’elenco dei partecipanti, il clima perfetto e il percorso piatto davano adito a questa speranza. La partenza suicida dei pacer però ha vanificato tutto.

Kebede ha vinto con un tempo che negli ultimi 6 anni non gli avrebbe permesso di salire sul gradino più alto del podio. Se il passo dei primi 30 km fosse stato regolare, anche sul limite del primato mondiale, ma non troppo veloce, sarebbe arrivato quarto o quinto.

Si può mettere via una gran bella lezione anche per chi corre la maratona con 1 ora in più. In maratona più che in altri sport si pagano salati i debiti della prima parte di gara. E la tattica di partire forte per cautelarsi nel caso si rallenti alla fine non è vincente.

La cosa bella è che vale per tutti. Amatori e top Runners.

P.S.: il primo degli italiani è stato Gianmarco Pitteri, con una bella gara in rimonta. Nonostante qualche problema in gara è arrivato a 40″ dal personale!

Di admin

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