Confortato dal fatto di aver (abbastanza) azzeccato le previsioni dell’ultima maratona percorsa, ci riprovo ancora.

Allenamento

Per quanto riguarda i lunghi, ho un buon gennaio, con in saccoccia un lento di 25 Km, un 30 Km a varia velocità e una uscita notturna (32 km in 24 ore).  A febbraio, invece, sono riuscito a caricare solo nell’ultima settimana, con due uscite notturne (26 e 32 Km in 24h), per un totale di 58 Km nella settimana, tutti ad elevato ritmo. A livello di Km, credo la situazione sia migliore rispetto ad ottobre scorso. Nei due mesi precedenti (esclusa l’ultima settimana) avevo percorso circa 280 Km. L’anno scorso a TV circa 350 Km. Quest’anno circa 380 Km.

Dopo la pausa di capodanno ho avuto qualche difficoltà a riprendere forma e riperdere peso. Un secondo fatto negativo è stata al bronchite di qualche settimana fa. Non mi ha impedito di allenarmi, ma non mi ha permesso di caricare troppo in una settimana in cui dovevo macinare km (la quart’ultima) e mi ha messo un po’ in difficoltà anche nella terz’ultima. La settimana in cui ho caricato maggiormente ho avuto problemi alla schiena, una piccola sciatalgia. Nessun problema muscolare o infortunio.

Per quanto riguarda la velocità, l’ottima forma di dicembre sembra essere stata abbastanza recuperata. Peccato, però per l’intervallo invernale forzato!

Ritmo gara

I vari algoritmi di calcolo, considerando l’allenamento di giovedì prevederebbero un ritmo compreso tra 4’12” e 4’18” al Km. Considerando l’errore per ciascun algoritmo che si è verificato alla maratona di Venezia, i valori verrebbero ristimati in un intervallo tra 4’18” e 4’22”. Fisiologia e matematica (opportunamente pesate) prevedono un ritmo attorno a 4’20”.

Un valore più basso del ritmo per il quale mi ero preparato, che mi porterebbe vicino alla soglia delle 3h. Bene, ma meglio non farsi prendere dall’entusiasmo. A Venezia, escludendo le vicissitudini della partenza, ho tenuto il ritmo previsto dagli algoritmi di calcolo fino ai 25 km, per poi peggiorare quando sono iniziate le difficoltà del percorso, che effettivamente, nel finale è piuttosto movimentato.

Percorso

Il percorso della Treviso Marathon non presenta insidie. Il passaggio per il centro di Conegliano e il ponte sul Piave sono gli unici tratti in leggera salita, ma la fatica è compensata dalla folla sempre presente in questi punti. Non ho ancora ben capito il finale di gara, ma stando alle dichiarazioni dell’organizzazione, sembra saranno un paio di km con fondo a volte sconnesso, tante curve e qualche saliscendi. Il pubblico, lo spettacolo della città ferma per la maratona e la vicinanza dell’arrivo dovrebbero allontanare la fatica (ma non l’eventualità di infortuni!!). Non credo che il tracciato possa alterare il ritmo fino ad ora pronosticato.

Altre variabili

Visto che ho fatto il “salto di gabbia”, non dovrei essere troppo rallentato dai soliti che dichiarano non i tempi fatti ma quelli che vorrebbero fare.
I panettoni natalizi hanno interrotto il calo di peso che durava da un pezzo. E’ possibile, ma difficile che torni attorno ai 64 Kg. In quest’ultima settimana non bisogna neanche sottovalutare l’assimilazione di carobidrati. Per quanto riguarda il tempo atmosferico, non dovebbe scoppiare la primavera. Questo sarebbe molto positivo. Statisticamente difficile che accada un diluvio come quello dell’anno scorso. Ad oggi sembra sarà una giornata velata e fresca, con temperature al di sotto dei 10 gradi. Cosa pretendere di più?

Non ci dovrebbero essere difficoltà a giungere a Vittorio Veneto comodamente seduto, a cambiarmi con calma ad andare in bagno e a riscaldarmi opportunamente.

Rispetto alla maratona di Venezia, c’è molta meno imprevedibilità riguardo le condizioni atmosferiche, imprevisti del tracciato e difficoltà dell’organizzazione.

E’ vero che un anno ha pure nevicato e l’anno scorso ha diluviato senza interruzione, però, in genere, non ci dovrebbe essere caldo, umidità e afa.

Conclusioni

Difficile trovare scuse razionali per non correre a 4’20”. Non ne sono ancora convinto, mi sembra un tantino fuori delle mie possibilità. Tenendo conto dei ristori e di qualche momento di crisi, il pronostico prevederebbe un tempo compreso tra 3h03′ e 3h06′. Non mi convince …

Sarei sicuramente soddisfatto se riscissi a scendere sotto 3h10′. Questo è il mio obiettivo, fin dalla maratona di Venezia.

Strategia

Quest’anno voglio fare un po’ più di riscaldamento. In una mezza a novembre ho scoperto i benefici di qualche buon allungo prima della partenza. In maratona, partire con le gambe “sveglie”, anche se al mio livello non porta grandi benefici sul tempo, mi potrebbe aiutare a non intrupparmi troppo tra la folla. Voglio essere un po’ più determinato.

Mi aspetto, come spesso accade, di pagare un po’ i primi km. In genere ci metto 8-10 Km per attivare completamente gambe e cervello. Probabile poi che tenga un buon ritmo nei 20 Km successivi, per terminare (non c’è quasi mai scampo …) con l’ultima sporca decina di Km di sofferenza e sforzi di volontà. Voglio godermi l’arrivo, sentire i brividi nella pelle, mentre taglio il traguardo con Porta San Tommaso davanti a me.

Di Abro

3 pensiero su “Attaccarsi ai dati”
  1. “Voglio godermi l’arrivo, sentire i brividi nella pelle, mentre taglio il traguardo con Porta San Tomasodavanti a me.”

    ma nonostante le varie maratone che hai fatto ti emozioni ancora quando stai arrivando?

  2. Tantissimo, prima, durante e dopo. Forse anch perchè ne faccio un paio all’anno

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