Il prossimo fine settimana si corre per la 38esima volta la 100 km del passatore. Ho sempre subito moltissimo il fascino di questo tipo di esperienze. Mentre, però, qualche anno fa rientravano tra i miei obiettivi di un futuro non lontano, attualmente la mia attenzione si è spostata su distanze che arrivano al massimo a 42 km. Credo siano due i motivi principali.

Prima di tutto mi è passato la mania del “presenzialismo”. Non mi interessa più poter dire “io c’ero”, “sono riuscito a portarla a termine”. Qualuno ha detto che portare a termine strisciando una competizione per la quale non si è sufficientemente allenati non è eroico, ma stupido. Più invecchio e più concordo. L’esperienza maturata nelle maratone mi ha fatto capire che le lunghe distanze sono alla portata di quasi tutti coloro che sono in buona salute purchè allenati allo scopo. Immagino sia lo stesso per distanze maggiori. Attualmente non mi interessa dimostrare a me stesso di poter terminare una ultramaratona.

Il secondo motivo è che per caratteristiche fisiche e per disponibilità di tempo per l’allenamento, ottengo molte più gratificazioni dalle distanze minori. Riesco a dare il meglio in 60-90 minuti. Su queste distanze mi sento ancora in grado di migliorare.

Di Abro

3 pensiero su “Il passatore da spettatore”
  1. avendo portato a termine una maratona strisciando non posso che concordare, non c’è nulla di eroico, è solo stupido.

  2. Non posso trovarmi che d’accordo con questa visione. Complimenti per il blog che leggo sempre con attenzione anche se commento solo ogni tanto!

Lascia un commento